Economia

Intel fa dietrofront in Veneto, Carraro (Confindustria): "Sconfitta nazionale"

di Redazione

L'annuncio da Davos di Pat Gelsinger, amministratore delegato di Intel, ha mandato in fumo 4,5 miliardi di investimenti e migliaia di posti di lavoro

L’addio di Intel costa 4,5 miliardi: "Una sconfitta per il Veneto"

Intel produrrà chip in tutto il mondo, ma non in Italia. Una verità "amara" che pesa sulle tasche del Veneto. L'annuncio da Davos di Pat Gelsinger, amministratore delegato di Intel, ha infatti mandato in fumo in un attimo la speranza, secondo riferisce il sito di NordEstEconomia, "di portare in Veneto 4,5 miliardi di investimenti e migliaia di nuovi posti di lavoro". Investimenti che, almeno in questa fase, la multinazionale americana ha deciso di spostare a Wroclav, nel sud della Polonia, una cittadina che dista 465 chilometri da Magdeburgo, in Germania, dove Intel ha in programma la realizzazione di due fabbriche di wafer per i chip al costo di 30 miliardi, con incentivi statali pari a 9,9 miliardi.

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"Poteva essere una grande opportunità per l’Italia e il Veneto", ha spiegato Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, "bisogna fare di più per attrarre gli investimenti stranieri in Italia in una fase in cui, complici anche la crisi della Germania e le tensioni geopolitiche, i problemi per le nostre imprese inizieranno a farsi sentire". "Per il nostro territorio sarebbe stata un’occasione importantissima", ha aggiunto Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona, "il governo dovrebbe lavorare di più sulla capacità del Paese di attrarre imprese straniere mentre gli enti locali, a partire dalla Regione, avevano fatto tutto quello che andava fatto".