Economia

Intesa Sanpaolo: valore alla memoria con il progetto Storie Restituite

Giulia Ghirardi

Storie Restituite, progetto che porta alla luce i documenti della persecuzione antisemita nell’archivio storico di Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo presenta alle Gallerie D'Italia il progetto Storie Restituite per riflettere, attraverso il patrimonio del suo archivio storico, su una vicenda di grande rilevanza storica ed economica che non trova ancora oggi adeguata corrispondenza di trattazione  

Intesa Sanpaolo, in vista della Giornata della Memoria (27 gennaio), ha inaugurato oggi, presso il proprio museo delle Gallerie d’Italia - Piazza Scala a Milano, la mostra "STORIE RESTITUITE". I documenti della persecuzione antisemita nell’Archivio Storico Intesa Sanpaolo” che presenta il progetto di riordino del fondo archivistico riguardante i beni espropriati, confiscati e sequestrati in Lombardia dall’EGELI, organo governativo che ebbe un ruolo chiave nella spoliazione degli ebrei fra il 1939 e il 1945. Il fondo è costituito da 300 faldoni d’archivio contenenti oltre 1500 pratiche nominative di cittadini ebrei italiani e stranieri che, a partire dal 1939, subirono un provvedimento di confisca e sequestro dei beni; a questi si aggiungono circa 500 pratiche di cittadini dichiarati nemici dopo il 10 giugno 1940, data dell’entrata in guerra dell’Italia, i cui beni furono confiscati da EGELI sulla base della legge di guerra.

La mostra, curata da Barbara Costa, responsabile dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, e da Carla Cioglia, giunge a conclusione di un imponente progetto biennale che ha realizzato il riordino e l’inventariazione del fondo archivistico EGELI della Cariplo curato dall’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo nell’ambito del Progetto Cultura del Gruppo.  A conclusione dell’analisi, l’inventario delle carte e tutta la documentazione costitutiva del Fondo sono messi a disposizione di familiari e discendenti delle persone colpite dai provvedimenti, di studiosi, delle scuole, dei cittadini interessati ad approfondire una vicenda di grande rilevanza storica ed economica che non trova tuttora adeguata corrispondenza di trattazione.

Intesa Sanpaolo presenta alle Gallerie D'Italia il progetto Storie Restituite: Barbara Costa, responsabile dell'Archivio storico di Intesa Sanpaolo ad Affaritaliani.it

Barbara Costa, responsabile dell'Archivio storico di Intesa Sanpaolo ad Affaritaliani.it: “L’archivio storico di intesa Sanpaolo è depositario di una serie di archivi storici delle banche di notevole interesse storico. Per questo sono un patrimonio non solo della Banca ma anche dell’intero Paese. In particolare all’interno dell’archivio della banca Cariplo sono conservati circa 300 faldoni, molte migliaia di documenti che testimoniano per la Lombardia la requisizione dei beni a danno dei cittadini ebrei negli anni che vanno dal 1939 al 1945. Intesa Sanpaolo ritiene dunque un suo dovere fondamentale quello di rendere disponibile questa consultazione. Potremmo quindi dire che questa mostra è la punta dell’iceberg di un grosso lavoro di invetariazione di tutte queste carte che sono state messe in sicurezza dal punto di vista fisico e soprattutto verranno aperte a tutti: studenti, cittadini e agli eredi di queste persone, nella sala di studio dell’archivio”.

Storie Restituite, il progetto

Il percorso espositivo è basato sul racconto di sei storie emblematiche tratte dai fascicoli d’Archivio - Eugenio Colorni, Rinaldo Jona, Aurelia Josz, Gino Emanuele Neppi, Piero Sonnino, Shulim Vogelmann - e mette in luce l’intreccio fra la dimensione storica e quella umana che scaturisce dai documenti. Storie che non sarebbero emerse senza il prezioso lavoro di tutela e valorizzazione effettuato dagli archivi. Il progetto ha visto il coinvolgimento dei dipendenti di Intesa Sanpaolo i quali sono stati invitati a leggere i 1.500 nomi delle persone e famiglie intestatarie dei fascicoli di sequestro, in un momento fortemente evocativo. Circa 60 colleghi aderenti alla proposta hanno letto e registrato 25 nomi ognuno in una simbolica concatenazione tra passato e presente contribuendo a mantenere vivo il ricordo di una delle pagine più buie del nostro Paese.

L’Egeli svolse la sua attività conferendo l’incarico a diversi istituti bancari in Italia tra cui in Lombardia la Cariplo, in Piemonte, Liguria e Val d’Aosta l’Istituto San Paolo di Torino, in Emilia Romagna la Cassa di Risparmio in Bologna (a cui si aggiunse in seguito anche quella di Forlì), tutte banche successivamente confluite - con i propri archivi - in Intesa Sanpaolo. L’attività di riordino e inventariazione è in corso presso gli altri archivi del Gruppo bancario per recuperare, inventariare a aprire alla consultazione tutte le carte legate a questa vicenda; in particolare, contestualmente al fondo Egeli della Cariplo, saranno aperti i documenti ad oggi reperiti negli archivi della Cassa dei risparmi di Forlì e della Romagna, della Cassa di Risparmio di Venezia e della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. La collaborazione fra l’Archivio Storico Intesa Sanpaolo e l’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo, da tempo avviata, consentirà di dare un respiro nazionale al progetto, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie per la condivisione dei dati e la costruzione di reti di conoscenza sempre più estese.

Intesa Sanpaolo presenta alle Galleria D'Italia il progetto Storie Restituite: Gadi Luzzatto Voghera, Presidente della fondazione CDEC ad Affaritaliani.it

Gadi Luzzatto Voghera, Presidente della Fondazione CDEC ad Affaritaliani.it: “Il progetto mette insieme delle istituzioni che lavorano sulla documentazione archivistica nel campo della digital humanity mettendo quindi a disposizione della piattaforme tecnologiche comuni dando così un valore aggiunto. È fondamentale infatti il lavoro di sinergia e di scambio dei dati tra le varie istituzioni per non incorrere in ripetizioni. Il fondo EGELI è un fondo molto importante sul piano della didattica e nei processi di pedagogia perché è un fondo non retorico, un fondo che mette insieme la freddezza della documentazione amministrativa con la profondità delle storie umane che sono state travolte negli anni della persecuzione e poi dello sterminio”.

Storie Restituite: in occasione della mostra viene pubblicata "La Banca Commericale Italiana di fronte alle persecuzioni antisemite"

In occasione della mostra, per dare ulteriore evidenza dell’attività degli istituti bancari del Gruppo, e in particolare della Comit, di fronte alle persecuzioni razziali, è stata predisposta una pubblicazione intitolata “La Banca Commerciale Italiana di fronte alle persecuzioni antisemite (1935-1945)” dove viene evidenziato l’impegno della banca guidata da Raffaele Mattioli per il salvataggio di molti dei suoi impiegati ebrei (di imminente pubblicazione online).

I famigerati Provvedimenti per la difesa della razza italiana emanati nel novembre 1938 trovarono attuazione dopo pochi mesi con la costituzione dell’Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli), incaricato di acquisire, gestire e rivendere i beni eccedenti la quota di proprietà consentita ai «cittadini italiani di razza ebraica». In seguito, l’Egeli estese le proprie competenze ai sequestri dei beni esattoriali e, con l’ingresso dell’Italia in guerra (10 giugno 1940), ai sequestri dei beni nemici in Italia. Con la Repubblica Sociale Italiana iniziò una sistematica caccia all’uomo con l'arresto e la deportazione in campi di concentramento di tutti i cittadini ebrei italiani e stranieri e, dal punto di vista patrimoniale, la confisca e il sequestro di tutte le proprietà ebraiche, beni immobili e beni mobili.

La documentazione conservata nei fascicoli si apre con il decreto di confisca o sequestro da parte del Prefetto, cui segue la delega dell’EGELI al Credito Fondiario Cariplo. I beni sottoposti alla requisizione vengono dettagliatamente descritti nel verbale di presa in consegna, redatto generalmente da un funzionario di filiale. Fra la documentazione conservata nelle pratiche, oltre a quella legata alla gestione burocratica di quanto confiscato, si segnala per importanza la corrispondenza con i proprietari dei beni o i loro eredi all’atto della restituzione; è fra queste carte che spesso ci si imbatte nella storia dei perseguitati e della loro deportazione. All’atto della restituzione venivano redatti i verbali di riconsegna siglati con la firma dei proprietari o dei loro eredi.