Economia
Italia in ritardo sulla sostenibilità: target mancati, governo di parolai
I dati del rapporto 2023 dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis)
Rapporto ASviS 2023: Italia in ritardo sull’Agenda 2030
Il rapporto dell'Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) evidenzia che l'Italia è in forte ritardo nell'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Questo ritardo mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel 2015.
Il rapporto mostra che ci sono alcuni miglioramenti limitati rispetto al 2010 per otto dei 17 obiettivi, mentre la situazione è peggiorata per sei obiettivi e stabile per tre. Inoltre, su 33 target valutabili con indicatori quantitativi, solo otto raggiungeranno presumibilmente il valore fissato per il 2030, mentre sarà molto difficile o impossibile raggiungerlo per quattordici di essi. Per nove target, ci sono andamenti contraddittori, e per due mancano dati sufficienti per esprimere un giudizio.
All'evento di presentazione del rapporto, al quale è stata assegnata la Medaglia del Presidente della Repubblica per il suo valore, hanno partecipato Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, i presidenti dell'Asvis, insieme a Enrico Giovannini, il direttore scientifico dell'Alleanza. Erano presenti anche Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Ignazio Visco, Governatore della Banca d'Italia, e Giulio Prosperetti, giudice della Corte costituzionale.
“Il Rapporto di quest’anno, dedicato all’analisi di quanto accaduto a livello globale, europeo e italiano da quando è stata sottoscritta l’Agenda 2030, mostra chiaramente che il nostro Paese, al contrario dell’Unione Europea, non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d’insieme delle diverse politiche pubbliche (ambientali, sociali, economiche e istituzionali) per la sostenibilità – afferma il direttore scientifico dell’Asvis, Enrico Giovannini –. Ciò non vuol dire che non si siano fatti alcuni passi avanti o che non si siano assunte decisioni che vanno nella giusta direzione, ma la mancanza di un impegno esplicito, corale e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ci ha condotto su un sentiero di sviluppo insostenibile che è sotto gli occhi di tutti, come confermano anche le analisi dell’opinione pubblica italiana contenute nel Rapporto”.
L'Asvis sottolinea che, sebbene ci siano ritardi significativi, è ancora possibile recuperare parte del terreno perduto. Tuttavia, ciò richiede un impegno urgente e incisivo attraverso interventi e riforme. Il direttore scientifico dell'Asvis, Enrico Giovannini, afferma che l'Italia non ha seguito in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile, mancando una visione d'insieme delle diverse politiche pubbliche per la sostenibilità. Anche se ci sono stati alcuni progressi, la mancanza di un impegno esplicito, coordinato e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ha portato il paese verso uno sviluppo insostenibile.
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i dati relativi all'Italia, all'Europa e al mondo, elaborati dall'Asvis in relazione agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), mostrano un quadro complesso. In Italia, si sono verificati peggioramenti in indicatori chiave come la povertà, i sistemi idrici, la qualità degli ecosistemi terrestri e marini, la governance e la partnership. Inoltre, la spesa pubblica per sanità e istruzione dell’Italia è nettamente inferiore a quella media europea. Alcuni settori, come il cibo, le disuguaglianze e le città sostenibili, rimangono stabili. Gli altri SDG mostrano miglioramenti inferiori al 10% in 12 anni, ad eccezione della salute e dell'economia circolare. Tuttavia, le disuguaglianze regionali smentiscono il principio dell'Agenda 2030 di "non lasciare nessuno indietro".
Questi problemi non riguardano solo l'Italia ma sono diffusi a livello globale. Solo il 12% dei Target dell'Agenda 2030 è in via di raggiungimento, mentre più della metà è "moderatamente o gravemente fuori strada". A livello europeo, i progressi sono modesti e le disuguaglianze tra i Paesi rimangono problematiche.
Nelle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile in Italia, emergono sfide significative: la povertà aumenta, le disuguaglianze crescono, l'ambiente è sotto pressione con perdite idriche, protezione limitata delle aree terrestri e marine, e un alto tasso di sovrasfruttamento ittico. A livello economico, la crescita rimane debole e c'è una forte presenza di lavoro irregolare. Nel contesto istituzionale, alcuni reati diminuiscono, ma crescono quelli contro la persona e i reati informatici.
In generale, l'Italia e molti altri Paesi devono affrontare sfide significative per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall'Agenda 2030.