Economia

L'estate sta finendo (in anticipo): è colpa del caro-bollette, balneari k.o.

Il G20Spiagge, l’associazione dei principali comuni balneari del Paese, chiede al governo degli interventi immediati, o la stagione finirà prima

Energia: G20Spiagge, rischio reale di chiusura anticipata della stagione estiva

Quella che sembrava, dopo 3 anni di pandemia, una delle stagioni estive da record per le presenze turistiche su tutte le spiagge italiane, con l’arrivo delle bollette sta dimostrando tutta la debolezza del nostro sistema energetico: il G20Spiagge, l’associazione dei principali comuni balneari del Paese, chiede al governo degli interventi immediati. Lo fa attraverso una lettera al Presidente Draghi e chiedendo a tutti i partiti di prendere una posizione precisa in questa campagna elettorale. Secondo Roberta Nesto, coordinatrice del G20Spiagge e sindaca di Cavallino Treporti, “la situazione è particolarmente grave per tutte le aziende che operano nel turismo balneare e che vedono diminuire consistentemente gli utili dopo il pagamento di bollette raddoppiate o triplicate rispetto all’inizio stagione. E che dire delle casse dei nostri comuni? L’aumento del gettito della tassa di soggiorno non recupera di certo, se non in minima parte, l’aumento delle spese delle nostre amministrazioni: così rischiamo di dover tagliare i servizi ai cittadini!”.

Lungo tutta la penisola le città balneari si trovano ad affrontare una nuova emergenza economica, generata dalla guerra in Ucraina, che necessita di rimedi straordinari. Rimedi che, come ha dimostrato la recente e non ancora superata pandemia, hanno nel Governo l’unico soggetto in grado di far fronte. “Pur in questa situazione elettorale - affermano i sindaci del G20Spiagge - la possibilità di istituire un fondo per calmierare i costi energetici sembra possibile: è chiaro che interventi strutturali sulle politiche energetiche avranno il primo posto nelle preoccupazioni del governo che uscirà dopo le elezioni del 25 settembre. Ma, proprio per questo, poniamo l’attenzione sulla gravità della situazione economica oggi: se non ci sono interventi decisi ed immediati attraverso un fondo di sostegno, noi ci troveremo con gli operatori turistici che chiuderanno prima, che rinunceranno all’allungamento della stagione estiva provocando una fin troppo evidente ricaduta sull’occupazione, sulla economia di intere comunità turistiche e, ovviamente, ricadranno anche sui bilanci dei nostri comuni".

"Una rovinosa caduta - sottolineano - dopo una delle stagioni più positive da sempre. Così mancheranno nuovi investimenti in questo importante comparto economico che verranno assorbiti dagli enormi guadagni delle compagnie energetiche: un vero peccato e, forse, una vera ingiustizia”. L’Associazione dei comuni balneari, G20Spiagge, fa proprie le preoccupazioni dell’intero settore turistico nazionale. Ciò non soltanto per l’importanza dei numeri che rappresenta (solo in queste città si sommano il 16% delle presenze turistiche italiane) ma soprattutto per la preoccupazione di vedere ancora una volta un intero comparto strategico per il Paese, il turismo appunto, scivolare in un fondo da cui si era appena sollevato.