Economia

La nuova guerra fredda si combatte in Africa: in palio il futuro dell'energia

di Enrico Verga

Burkina Faso, Repubblica Centro Africana, Mali sono in fuga verso l’orbita russo-cinese

Il nuovo fronte della guerra fredda è in Africa: così Usa, Russia e Cina si sfidano 

Nel 2022 è iniziata la nuova Guerra fredda. Dopo Vietnam, Corea, Afghanistan, Siria, Iraq, Georgia ora tocca all’Ucraina prestare il suo territorio ai grandi imperi (Usa, Russia e Cina), in modo che possano confrontarsi in modo discreto, a bassa intensità. La vera guerra fredda, tuttavia, è in Africa. Da due decenni è territorio conteso tra Occidente e Oriente. Da un lato c’è la Nato dall’altro Cina/Russia. Il vero futuro dell’Europa non si combatterà in Ucraina ma in Africa. Facciamo il punto. 

Che cosa sta succedendo in Africa

Nel 2017 il neo eletto presidente Macron dichiarò che le relazioni tra Francia e le sue ex colonie africane dovevano essere riviste. Di recente, in una conferenza congiunta con Macron, il presidente del Congo (ex colonia francese) ha messo al muro il francese, spiegandogli, davanti ai media, che gli interessi della Francia sono svantaggiosi per l’Africa. La Francia sta perdendo la presa sulle sue ex colonie: Burkina Faso, Repubblica Centro Africana, Mali sono in fuga verso l’orbita russo-cinese. Nel Sahel la legione straniera è in gran parte in ritirata. Inoltre, da quando la Libia è stata distrutta da Francia e Regno Unito, il Sahel è esploso. 

Il Sahel è il fronte caldo della guerra fredda, combattuta tra occidentali e orientali. Lo ha confermato, indirettamente, anche la Sottosegretaria di Stato statunitense Victoria Nuland: dopo il tour del 2022 in Africa spiegava che “siamo andati nella regione in forze. Stavamo cercando di comprendere come le nostre strategie funzionino nel Sahel. Abbiamo messo in atto questa strategia ormai da un anno, in modo da aumentare i nostri sforzi per supportare una maggiore sicurezza dell’area”. Al convegno il giornalista del Rolling Stones Magazine ha fatto notare che ufficiali e soldati africani, addestrati da americani, hanno compiuto 7 colpi di stato (3 volte in Burkina Faso, 3 volte in Mali e una sola volta in Mauritania) dal 2008. La Nuland, ha replicato al Rolling Stones, spiegando che “quelli che han fatto i colpi di stato in Africa han ricevuto un pò di formazione militare americana, ma non c’è altro”.