Economia
La riscossa delle donne con Meloni premier. Ipotesi Morselli e Di Foggia ad
La frase che stravolge tutte le gerarchie: "Presto una donna al vertice di una partecipata". Eni, Enel, Leonardo, Poste e Terna: le nomine in scadenza
Nomine, la scelta di Meloni che ha spiazzato gli alleati di governo
La festa dell'8 marzo è stata l'occasione per la premier Meloni di esprimere la sua intenzione di mettere al vertice di una società partecipata una donna. La presidente del Consiglio ha voluto stuzzicare così i suoi alleati in conferenza stampa. "La sfida non è quante donne siedono in un cda, la sfida è quando avremo il primo amministratore delegato di una società partecipata statale donna. Ve lo annuncio: è uno degli obiettivi che mi do, perché non c’è mai stato e credo che questa sia la grande sfida della parità". L’intento - si legge su Repubblica - sarebbe quello di andare oltre e indicare una manager alla guida operativa di una delle cinque grandi società pubbliche i cui vertici sono in scadenza: Eni, Enel, Leonardo, Poste e Terna. I due nomi che sono girati di più nei dintorni di Palazzo Chigi, dopo le parole di Meloni, sono quelli di Lucia Morselli, attuale ad di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) e di Giuseppina Di Foggia, ad e vicepresidente di Nokia Italia.
Ma è chiaro che le carte sono ancora coperte in vista del confronto che Meloni - prosegue Repubblica - dovrà avere a breve con i suoi due alleati uomini: Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Non sarà facile per lei ottenere tutto questo, Salvini le chiederà di intestarsi i vertici di due società e di lasciare agli alleati le altre due. E dunque se Meloni indicasse una manager donna per l’Enel, ad esempio, dovrebbe lasciar spazio agli alleati su Leonardo e Poste, mentre un’indicazione per Terna avrebbe meno problemi ma peserebbe di meno, vista la forza relativa rispetto agli altri colossi dell’industria. "Poi, ovviamente – ha aggiunto Meloni – starà a quella donna, come sta a me, dimostrare che siamo capaci".