Economia
La vera "piaga" agricola è il problema siccità che incombe in tutta l'Europa
Tra i tumulti scaturiti dalle proteste degli agricoltori contro la PAC e il Green Deal, il problema siccità prende sempre più piede, soprattutto in Catalogna
Emergenza siccità: grave crisi in Catalogna, e l'Italia non è da meno
L'agricoltura europea fronteggia una doppia sfida che mette a dura prova e "paralizza" l'intero settore: da un lato le proteste contro il pacchetto di transizione ecologica (Green Deal), i mancati sussidi per l’acquisto di carburante e la Politica agricola comune (Pac), e dall'altro la devastante siccità che sta colpendo molte regioni del continente. In mezza Europa, gli agricoltori hanno preso posizione, invadendo le strade con i loro trattori per manifestare contro le politiche che ritengono penalizzanti per il settore. Tuttavia, mentre le rivolte prendono piede, un'altra emergenza minaccia l'agricoltura: la siccità.
In Catalogna, per esempio, la situazione è particolarmente grave. Come riporta il sito di Gamberorosso.it le riserve idriche sono drasticamente basse, con un livello inferiore al 16% della loro capacità, uno stato talmente grave da portare il Paese a dichiarare lo stato di emergenza. Le conseguenze? Un razionamento dell'acqua per uso e scopo domestico, con un limite di 200 litri al giorno per cittadino o attività commerciale. A rincarare la dose si aggiungono anche la "cattiva" e compleassa gestione delle risorse idriche, la frammentazione nella gestione della rete idrica e l'inquinamento delle falde acquifere. Gli agricoltori e gli allevatori, già alle prese con le conseguenze delle politiche agricole e delle proteste, si trovano ora quindi con il 50-80% in meno di acqua disponibile per le loro attività.
Anche in Italia, la siccità sta causando gravi problemi. Regioni come la Sicilia, la Sardegna, il Veneto e l'Umbria stanno fronteggiando un'emergenza idrica senza precedenti. Il 2023 è stato uno degli anni più caldi registrati, con temperature superiori alla media storica. In Umbria, il livello delle acque è al di sotto dei livelli critici, e i coltivatori sono invitati a rivedere i loro piani colturali alla luce delle previsioni sulla disponibilità di acqua. Anche in Sicilia, il deficit di piogge ha causato danni significativi agli agricoltori e agli allevatori, già provati dagli eventi climatici anomali dell'anno precedente. Situazione di emergenza anche in Sardegna, dove fra le misure restrittive adottate c’è anche il divieto di irrigazione. Il recente bollettino dell'Autorità di Bacino della Regione Sardegna, datato 31 gennaio 2024, rivela che le risorse idriche dell'isola ammontano a 958 milioni di metri cubi, corrispondenti a circa il 52.5% del volume utile di regolazione autorizzato. Tuttavia, l'indicatore di siccità segnala una condizione di "pericolo" o "allerta" con un valore pari a 0,20, evidenziando la gravità della situazione.
Di fronte a questa emergenza, sorge la domanda su come cambierà lo stato del settore agricolo europeo nei prossimi mesi, considerando l'aggravarsi delle condizioni di siccità e le proteste degli agricoltori contro le politiche imposte dai governi europei. La situazione climatica non offre certo conforto: secondo l'Osservatorio Siccità, tra febbraio e aprile i dati delle previsioni a medio termine indicano valori sopra la media sull'Europa centro-meridionale, con una probabilità crescente (40-70%) lungo l'asse latitudinale nord-sud. Inoltre, le temperature superficiali del Mediterraneo risultano superiori alla media per tutto il trimestre, con una probabilità dal 70 al 100%.
Tuttavia, c'è una luce di speranza per quanto riguarda le precipitazioni future. L'Osservatorio Siccità suggerisce anche che febbraio potrebbe essere più piovoso del 40-50% rispetto alla media in tutta Italia. Questa previsione potrebbe rappresentare un sollievo temporaneo per le regioni colpite dalla siccità, inclusa la Sardegna, e offrire un respiro alle attività agricole e agli allevatori. Nonostante questa nota positiva, è evidente che le sfide legate alla siccità e ai cambiamenti climatici richiedono una risposta immediata e coordinata a livello europeo.
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