Economia
Lagarde ci prende gusto e taglia ancora i tassi, ma non è tutto: in arrivo altre sei riduzioni
Attesa una riduzione dei tassi di 25 punti base: con l'inflazione sotto controllo, l'attenzione della Bce deve spostarsi verso la crescita economica. Parla Jakob Westh Christensen, market analyst i eToro
La Bce taglia ancora: in arrivo altri sei rintocchi ai tassi d'interesse
La riunione della Bce è alle porte, ma non ci sarà nessun colpo di scena per analisti e mercati: il taglio dei tassi è praticamente quasi certo. Un'altra sforbiciata di 25 punti al costo del denaro a poco più di un mese dall'ultimo intervento. Lagarde sembra ormai averci preso gusto e i mercati obbligazionari già scommettono su tagli consecutivi fino ad aprile 2025. Ma in che modo si può interpretare questa riunione, che era prevista ma non del tutto prevedibile?
Da un lato la Bce sembra voler rincorrere la Fed, che il mese scorso ha ridotto i tassi di mezzo punto. Dall'altro il taglio di settembre della Banca centrale non ha smosso di molto le acque poiché legato ai prezzi dell'energia. Ora, invece, che l'inflazione è scesa all'1,8% (sotto il target) si prospetta uno scenario diverso. Ma attenzione, la Bce stessa avverte che potrebbe risalire entro fine anno.
È chiaro che Lagarde voglia mantenere il beneficio dell’opzionalità. Decidere taglio per taglio, riunione dopo riunione, dà l’illusione di controllo. Ma siamo davvero sicuri che serva una sforbiciata a ogni occasione? E forse la domanda più urgente è se il taglio continuo sia una strategia o solo un modo per non rimanere in ritardo. Affaritaliani.it ha interpellato Jakob Westh Christensen, market analyst i eToro.
Cosa possiamo aspettarci dalla riunione della Bce di domani?
Il copione per domani sembra già scritto e sta per essere messo nero su bianco, con un taglio dei tassi d'interesse di 25 punti base, che porterebbe il tasso sui depositi al 3,25%. Con l'ultimo dato sull'inflazione di settembre sceso sotto il target del 2% fissato dalla Bce e la crescita europea che fatica a decollare, non ci sono motivi per cui la Bce dovrebbe trattenersi in questa riunione. Il continente europeo potrebbe certamente trarre vantaggio da una politica monetaria ancora meno restrittiva, ma per mantenere coerenza con le comunicazioni precedenti ed evitare sorprese, Lagarde probabilmente opterà per un taglio contenuto anziché un maxi-taglio di 50 punti base.
Perché la Bce taglia nuovamente i tassi? Lo fa per allinearsi al recente taglio di 50 punti base della Fed?
La Bce ha avviato il ciclo di riduzione dei tassi tre mesi prima della Fed, quindi non c'è bisogno di recuperare terreno rispetto al suo omologo. L'Europa si trova anche in una situazione diversa, con una pressione inflazionistica più contenuta e un'economia molto più fiacca. Con l'inflazione praticamente sotto controllo, l'attenzione della Bce deve ora spostarsi verso la crescita economica.
Siamo ancora lontani dal tasso di politica monetaria neutro, fissato intorno al 2,0%, il livello in cui i tassi d'interesse non né limitano né stimolano l'attività economica. Nel tentativo di normalizzare il livello dei tassi, potremmo assistere a sei tagli di 25 punti base tra ora e l'autunno dell'anno prossimo, e potenzialmente anche a interventi più rapidi e incisivi per tornare in territorio di stimolo.
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Quali potrebbero essere le reazioni dei mercati al taglio dei tassi, soprattutto alla luce del crollo del settore del lusso in scia ai risultati finanziari di Lvmh?
Non vedo che la decisione della Bce sui tassi d'interesse abbia un grande impatto sui movimenti di mercato in questi giorni. Gli operatori sono già convinti che assisteremo a riduzioni dei tassi nelle prossime riunioni, giovedì e poi di nuovo a dicembre di quest'anno. Anche se gli investitori seguiranno da vicino la conferenza stampa successiva all'annuncio, l'approccio della banca centrale, basato su dati e con una pianificazione riunione per riunione, limita le indicazioni a lungo termine che gli investitori cercano.