Economia
Lavori in casa, ecco tutte le detrazioni da inserire nel 730
Riguardo il Superbonus, coloro che hanno sostenuto spese nel 2022 e non le hanno indicate nel 730 dell'anno scorso possono ripartire la detrazione in 10 rate
Energia, mobili e lavori anti-sismici: tutte le detrazioni da inserire nel 730
Le detrazioni per i lavori in casa rimangono sempre in primo piano nella lista delle spese che riducono l’Irpef. Nel modello 730/2024 viene introdotto lo spalma-crediti per le spese del Superbonus 2022, consentendo di detrarre tali costi in 10 rate. La dichiarazione comprende anche il bonus del 75% per l'eliminazione delle barriere architettoniche, il quale l'anno precedente era applicabile su vasta scala. È stato stabilito un limite di spesa massimo di 8.000 euro su cui calcolare il bonus mobili.
Per tutti i bonus relativi alla casa, è obbligatorio effettuare il pagamento tramite bonifico dedicato. Durante il primo anno di detrazione, l'importo della spesa non compare direttamente nella dichiarazione precompilata, ma viene inserito nelle annotazioni al modello. Questo consente di decidere all'ultimo momento di dividere la spesa con i familiari, nel caso ci sia il rischio di superare il limite massimo detraibile.
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Per questo, è sufficiente indicare sulla fattura la quota attribuita a ciascun familiare, indipendentemente da chi ha effettuato il bonifico. Questa pratica è ammessa nel caso di familiari conviventi con il proprietario prima dell'inizio dei lavori per la casa, a condizione che la casa non sia locata. La detrazione non viene persa se in seguito la casa viene affittata.
La detrazione per gli interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria è fissata al 50% della spesa, con un massimo detraibile di 96.000 euro. Questi interventi comprendono una vasta gamma di lavori, dal rifacimento del bagno al sostituto dei serramenti, anche se non richiedono la presentazione della Cila in quanto rientrano nell'edilizia libera.
Sono inoltre detraibili gli impianti finalizzati al risparmio energetico, come i pannelli fotovoltaici e i climatizzatori a pompa di calore. Anche gli interventi per aumentare la sicurezza, come l'installazione di inferriate, porte blindate e sistemi di allarme, godono di agevolazioni fiscali.
Chi usufruisce della detrazione del 50% sui lavori in casa (ma non per gli interventi per la sicurezza perché non richiedono opere edili vere e proprie) ha diritto anche al bonus mobili. Nel 2023 il tetto di spesa era fissato a 8.000 euro. Obbligatori fattura o scontrino con il codice fiscale e il pagamento con strumenti tracciabili.
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In caso di acquisto on line e mancanza di scontrino parlante chi ha utilizzato la carta di credito ha comunque diritto all'agevolazione a fronte dell'estratto conto della carta. In ogni caso l’agevolazione è legata alla detrazione del 50% per cui, ad esempio, se il marito ha pagato i lavori e la moglie i mobili, la detrazione non spetta.
Coloro che hanno sostenuto spese nel 2022 per interventi trainanti e trainati e non le hanno indicate nel 730 dell'anno scorso hanno la possibilità di ripartire la detrazione in 10 rate. Se si sceglie di presentare la dichiarazione precompilata direttamente sul sito delle Entrate o tramite il proprio datore di lavoro, non è richiesto il visto di conformità per queste spese.
Tuttavia, il visto è obbligatorio se ci si rivolge al Caf. Nel 730/2024, è possibile portare in detrazione con le scadenze ordinarie, ossia quattro anni, anche le spese relative al Superbonus del 2023.
Nel 2023 è stata prevista la possibilità di avere la detrazione del 75% per l'abbattimento delle barriere architettoniche anche per la sostituzione degli infissi o il rifacimento del bagno. Necessaria però l'asseverazione del tecnico del rispetto dei requisiti tecnici indicati nel D.M. 236/1989 per attestare la presenza delle barriere e la loro eliminazione tramite l'intervento effettuato. Senza asseverazione per questi interventi è possibile avere solo il bonus casa al 50%.
Gli ecobonus e i sismabonus offrono detrazioni fiscali che vanno dal 50% al 65% a seconda dei lavori effettuati per migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Per beneficiare di tali agevolazioni, è necessario fornire la ricevuta dell'invio della documentazione all'Enea entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori. Nel caso in cui tale documentazione non sia stata inviata tempestivamente, è possibile regolarizzare la situazione mediante il ravvedimento operoso: è sufficiente inviare la comunicazione e pagare una sanzione di 250 euro prima di presentare la dichiarazione dei redditi modello 730.
Inoltre, sono previste agevolazioni anche per interventi di consolidamento strutturale, con detrazioni del 70% o dell'80% a seconda del grado di riduzione del rischio sismico, certificato da un tecnico abilitato. Per gli immobili situati all'interno di edifici già ristrutturati dal costruttore, è possibile usufruire del sismabonus con una detrazione fiscale dell'85%.
Detraibili infine le spese per il rifacimento di giardini e terrazzi grazie al bonus verde. La detrazione è al 36% cento su una spesa massima di 5.000 euro ma solo se si tratta di un intervento che comprende la manodopera. La detrazione per l'acquisto di piante, infatti, è consentita solo se abbinata alla fattura per la messa a dimora da parte di un giardiniere o di una ditta specializzata. Necessario il pagamento con strumenti tracciabili, ma senza bonifico dedicato.