Economia

Le Borse Ue chiudono in calo (Milano -0,71%), pesa il Pil

 

Domina il rosso nei listini europei, appesantiti dai dati sul Pil dell'Eurozona e dall'incertezza sull'andamento della pandemia e sulle misure di rilancio. La Borsa peggiore e' Madrid che registra un calo dell'1,64% a 6,882.00 punti, seguita da Parigi, dove l'indice Cac perde l'1,43% a 4,783.69 punti, e da Londra, dove l'indice Ftse 100 segna -1,40 a 5,906.01 punti. A Francoforte l'indice Dax cede lo 0,57% a 12,309.55 punti; a Milano l'indice Ftse Mib arretra dello 0,71%. A zavorrare le Borse ci hanno cosi' pensato le vendite a pioggia sui settori auto, industria ed energetici. Il Ftse Mib, che nel corso della seduta era arrivato a guadagnare oltre l'1,2%, ha chiuso con una perdita dello 0,7%, aggravando il bilancio mensile di luglio (-1,47%). In fondo al listino principale e' finita Cnh (-5,4%), segnata dal tonfo di Caterpillar negli Usa. Anche Leonardo, dopo una fiammata iniziale all'indomani dei conti sopra le attese, ha seguito in scia il resto del comparto, chiudendo a -5,1%. Prosegue la discesa di Eni (-3,5%) dopo la trimestrale e il taglio del dividendo. Tra i pochi in controtendenza Ubi Banca (+4,4%) dopo che i risultati finali dell'opas di Intesa Sanapaolo (-1,6%) hanno decretato una adesione superiore al 90%. Fuori dal Ftse Mib, scatto di Astm (+3%) che ha trovato l'accordo per arrivare al controllo della societa' infrastrutturale brasiliana Ecorodovias. Sul fronte valutario, frena l'euro/dollaro dopo aver superato in mattinata quota 1,19, ai massimi dalla primavera 2018, con il cambio che si attesta a fine seduta a 1,1825 (1,1743 ieri in chiusura). Il cambio tra la divisa unica e lo yen vale 124,94 (123,58), mentre il dollaro-yen scambia a 105,69. Contrastato, infine, il petrolio con il Wti di settembre che scende a 39,7 dollari (-0,5%) e il Brent sale a 43 dollari (+0,3 per cento).