Economia
Luigi Berlusconi, il rampollo che ha raccolto il testimone dal Cav
Il compleanno a soli due giorni di distanza dal papà, ha "ereditato" anche la stessa assistente. Bocconiano di ferro, a 19 anni sedeva nel cda di Mediolanum
Luigi Berlusconi, chi è il quinto figlio del Cav che ne ha raccolto il testimone
Dal papà ha ereditato quello sguardo guascone e scanzonato che si catturava nelle foto di gioventù sulle navi da crociera. Luigi Berlusconi, quinto e ultimo figlio di Silvio, è quello che più di tutti ha raccolto il testimone immaginario del padre: è più imprenditore che manager, ha il bernoccolo per gli affari fin da giovane e, diversamente dai fratelli Marina e Pier Silvio, ha deciso fin da subito di allontanarsi dai business di famiglia pur sedendo nel consiglio di amministrazione di Mediolanum a 19 anni. Classe 1988, con il padre condivide (quasi) la data di nascita: 29 settembre per il Cav. 27 per il suo delfino. Non solo: la sua segretaria è quella stessa signora Marinella che ha vissuto l’epopea berlusconiana dai cantieri di Milano 2 fino alla fine.
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Ma chi è Luigi Berlusconi? Qui le differenze con il padre sono più marcate. Molto schivo e riservato, appassionato di Milan (ma qui, come suol dirsi, si gioca in casa), sposato con la compagna di università Federica Fumagalli da cui ha avuto due figli maschi in rapida successione: Emanuele Silvio nel 2021, Tommaso Fabio nel 2022. Laureato in Bocconi, master in business administration, a farsi le ossa a Londra in Jp Morgan, nel cda di Mediolanum a 19 anni. Ma, dicevamo, ha fiuto per gli affari. È presidente e dominus della H14 (un tempo nota come Holding Italiana Quattordicesima), un veicolo in coabitazione con le altre due sorelle – figlie di Veronica Lario – Barbara ed Eleonora. La H14 gestisce, prima di tutto il 46,86% delle quote di Fininvest. È vero che i due fratellastri Marina e Pier Silvio ne gestiscono la maggioranza assoluta, ma la partecipazione dei tre figli di Veronica vale circa tre miliardi di euro complessivi.
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Dopo la morte del Cav, dunque, tutti e cinque i figli sono divenuti miliardari, con Barbara, Eleonora e Luigi che hanno circa un miliardo a testa, mentre Marina e Pier Silvio 1,9. Da ricordare, infatti, che Fininvest detiene partecipazioni in un arcipelago di società: il 48,6% di Mfe, il 53,3% di Mondadori, il 30,12% di Mediolanum. E ancora: il 100% del Monza calcio, il 5,8% di Class Cnbc, il 6,8% della fintech Soldo e il 100% del Teatro Manzoni.
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Ma, come detto, Luigi Berlusconi ha l’animo imprenditoriale che aveva caratterizzato suo padre. Attraverso la H14 gestisce partecipazioni in una quarantina di società. L’ultima, in ordine di tempo, è Annapurna, la società di venture capital per investire in Italia e all’estero. Poi c’è il 2% di Satispay, la fintech per i sistemi di pagamento che ha la maggiore valutazione in Italia. Ha una quota di minoranza anche in Bending Spoons, prossimo “unicorno” in cui la H14 ha una quota di minoranza. A questa azienda tecnologica si deve, tra le altre cose, la creazione della app Immuni che venne usata in epoca Covid e che oggi ha in pancia quasi 250 milioni di liquidità. E ancora: Trade Republic, GetYourGuide, WeFox, Sennder e molte altre. Senza dimenticare l’unica “impresa” che fece storcere il naso a papà Silvio: la app per incontri gay Grindr che è partecipata dalla holding (e che ha un valore intorno ai 2,1 miliardi).
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Non basta. Luigi Berlusconi ha anche un suo veicolo personale, la E.L. Holding che, a sua volta, detiene partecipazioni in tre soggetti: il 98,9% di Ithaca, l’82% di Ithaca 2 e l’80% di Ithaca 3. Le quote residue sono invece in mano a Giorgio Valaguzza, ex compagno di Barbara Berlusconi da cui ha avuto i figli Alessandro ed Edoardo. Come ha riportato Affari&Finanza, la holding possiede attività per un valore di 10,7 milioni di euro e dispone di un patrimonio netto equivalente. Tuttavia, l'utile del bilancio annuale si è limitato a soli 925mila euro a causa della diminuzione degli introiti delle società controllate, che sono passati da 2,6 a 1,6 milioni di euro anno dopo anno. In particolare, le tre aziende sussidiarie sono valutate rispettivamente per 8,9 milioni di euro (Ithaca), 473mila euro (Ithaca 2) e 16mila euro (Ithaca 3). La prima società ha registrato un guadagno di 270mila euro rispetto ai quasi 2 milioni dell'anno precedente, ma ha distribuito un dividendo di 850mila euro. Il bilancio ha beneficiato di plusvalenze derivanti dalla vendita di quote di startup come Klara Holding Inc. (oltre 464mila euro) e Brumbrum (331mila euro), mentre il conto economico ha subito svalutazioni nelle partecipazioni, tra cui quella in Carnovo Digital (164mila euro).
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Ithaca possiede un totale di 3,8 milioni di euro in attività, di cui quasi l'intero importo (3,7 milioni) è rappresentato da investimenti finanziari, tra cui un prestito di 500mila euro emesso da Redecam Group e una quota in Legendary Investments, che ha investito in EPizza, recentemente messa in liquidazione. Ithaca 2 ha generato un utile di 663mila euro (rispetto all'1,1 milioni del 2021) con un attivo di 3,7 milioni di euro, che include quote di partecipazione in Satispay, Sellrapido, Planet Farms Holding, Weroad e Wallife. Infine, nel 2022, Ithaca 3 ha registrato una perdita di 7mila euro e possiede un attivo di 860mila euro, che comprende una quota dell'1,3% in Adt (Accademia dei test) di Foggia, in cui Exor ha investito.
Dei figli del Cav Luigi è sicuramente quello più vicino allo spirito corsaro del padre, senza però averne i tratti più “chiassosi”. Sarà lui a raccogliere il testimone dell’imprenditoria. E chissà che, tra qualche lustro, non decida anche lui di annunciare una “discesa in campo”. D’altronde, perché no?