Economia

Manovra, suspence Savona sul deficit/Pil. Ma Salvini: "Rispetteremo regole Ue"

La legge di bilancio, il vero banco di prova per il governo M5s-Lega, entra nel vivo. Anche se il Cdm odierno è servito come ha spiegato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa lasciando Palazzo Chigi "a scambiarsi le idee su alcuni punti e preparare il carteggio per le prossime riunioni" (assenti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il suo vice Luigi Di Maio a Foggia per il tavolo sul caporalato), il governo tornerà a riunirsi giovedì o venerdì, "in una riunione che sarà più robusta". Gli occhi dei mercati (e non solo) sono tutti sul tema dei saldi e sul rispetto del tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil.

"Oggi non era all'ordine del giorno. Aspettate un paio di giorni...", ha risposto ai cronisti il ministro degli Affari europei Paolo Savona sulla possibilità che la manovra sfori il 3%. Per il vicepremier Matteo Salvini, "sarà una manovra rispettosa di tutte le regole e che farà pagare meno tasse agli italiani". Entro il 27 settembre l'esecutivo dovrà presentare la Nota di aggiornamento al Def con il quadro programmatico di finanza pubblica, passaggio propedeutico alla legge di bilancio che sarà trasmessa alle Camere entro il 20 ottobre.

L'aggiornamento del Def quest'anno sarà cruciale visto che il Documento di economia e finanza lasciato in eredita' dal governo Gentiloni si è limitato a una fotografia della situazione esistente senza gli interventi programmatici.

Sullo sfondo i rischi di rallentamento del Pil che renderanno più difficile la definizione delle misure per realizzare gli obiettivi di bilancio e la caccia alle coperture necessarie, a partire dai 12,4 miliardi per evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia legate all'aumento dell'Iva. Ed è in manovra che dovrebbero essere avviate le misure forti del governo giallo-verde: flat tax e reddito di cittadinanza.

"Nella legge di Bilancio le priorità del Governo saranno l'introduzione della flat tax e del reddito di cittadinanza insieme al superamento della legge Fornero", ha spiegato ieri il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi di Maio alla platea della festa del "Fatto quotidiano", ribadendo l'intenzione di "mantenere le promesse" e di "non pugnalare gli italiani".

Di Maio ha fatto riferimento ai cinque milioni di persone in Italia in poverta' assoluta parlando di un Paese "in macerie", ma resta il tema delle coperture per misure che sono tutte molto costose. "Flat tax, legge Fornero e reddito di cittadinanza - ha detto Di Maio - sono le tre priorita' di questo Governo sulle quali ci siamo ritrovati, le dobbiamo portare avanti. Non ci sono indici che ci testimonieranno quanto stia bene questo Paese, sara' il sorriso dei cittadini a stabilire se staremo lavorando bene".

Ma il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, continua a frenare sulla spesa e sul rischio di sforamento del rapporto deficit/pil. Quest'anno il rapporto dovrebbe chiudere al 2,2% e appare difficile arrivare alla riduzione prevista inizialmente per il 2019. "L'Italia non è il Paese della finanza allegra - ha sostenuto Tria. "Le riforme verranno realizzate nell'ambito dell'equilibrio dei conti - ha sottolineato - e quando questo impegno diventera' un fatto con il Def lo spread si sgonfierà".

"Non siamo il malato d'Europa" ha spiegato anche con lo stop del Qe "l'Italia subira' un contraccolpo come tutti gli altri paesi". "Aspettiamo a vedere i numeri", ha detto l'ex ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "per adesso aspettiamo e vediamo, speriamo che il Paese non ne debba pagare altre conseguenze".

Domani' e' previsto l'incontro della Lega sulla manovra nel quale gli esponenti del Carroccio faranno il punto sulle misure da introdurre. Per il reddito di cittadinanza secondo le stime del Governo sarebbero necessari a regime circa 17 miliardi (sono invece oltre 35 secondo le stime Inps riferite al primo progetto di legge) ma su questo punto l'intervento sarebbe a tappe con un inizio concentrato sul potenziamento dei centri per l'impiego e risorse per circa due miliardi.

Anche per la flat tax la riforma dovrebbe essere a tappe con un'intervento iniziale a favore solo delle partite Iva innalzando il tetto di reddito per rientrare nel regime forfettario. Quanto al superamento della legge Fornero la reintroduzione della quota 100 seppure con paletti come l'eta' minima a 64 anni e almeno 35 anni di contributi, eliminando la possibilita' di uscire a qualsiasi eta' con 43 anni e tre mesi di contributi, costerebbe 4,6 miliardi. Interventi meno restrittivi potrebbero costare il primo anno fino ad oltre 14 miliardi.