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Economia
Mediobanca: piano triennale a novembre. Nagel: "Brexit? Restiamo a Londra"

Mediobanca presentera' a novembre il nuovo piano industriale triennale. Lo ha detto Alberto Nagel, amministratore delegato dell'istituto, in conference call con gli analisti.

L'istituto - si legge nelle slide di presentazione dei conti 2015/2016 - e' "pronto per la crescita in ogni divisione" e non ha "nessuna necessita' di aumenti di capitale" considerato l'esito degli stress test, con indici di capitalizzazione "solidi in tutti gli scenari". Il modello di business e' "gia' adeguato e sostenibile" e non sara' necessario rivederlo; non c'e' inoltre "nessuna necessita' di ristrutturazione" e "nessun rischio reputazionale" per Mediobanca. "Credo che Mediobanca sara' in grado di migliorare i suoi risultati anche in un contesto che e' difficile per tutti", ha sintetizzato Nagel.

Nagel, non lasceremo Londra dopo Brexit - "Non prevediamo che Mediobanca debba spostarsi da Londra sulla base dei fatti che oggi sono conosciuti": lo ha detto Alberto Nagel, amministratore delegato dell'istituto, commentando i possibili effetti della 'Brexit'. "Le previsioni - ha spiegato - sono ancora molto incerte per tutti. E' abbastanza certa una contrazione della crescita in Inghilterra e quindi un impatto importante ci sara' e non sara' positivo. L'impatto sulle istituzioni finanziarie e' ancora molto incerto perche' dipende da come si svolgeranno i negoziati con l'Unione europea". Per Mediobanca, comunque, "e' destinato a essere piuttosto contenuto" perche', ha chiarito Nagel, l'istituto e' "una realta' europea con una filiale nel Regno Unito"; maggiori problemi, ha spiegato, potrebbero esserci per le "realta' non europee che dal Regno Unito lavorano in Europa, che dovranno probabilmente spostare una parte delle loro attivita'".

Mediobanca continuera' a operare all'estero attraverso gli 'hub' di Milano e Londra: "Non vogliamo andare ad aprire tutta una serie di nuove sedi che sono gia' copribili con il lavoro di Milano e Londra", ha detto ancora Nagel. "Abbiamo fatto uno sforzo rilevante - ha ricordato - perche' 7 o 8 anni fa Mediobanca aveva una presenza alla estero quantificabile in circa il 10-15% del fatturato. Oggi siamo arrivati oltre il 40% e quello che a noi interessa e' consolidare questa posizione di fatturato estero, crescendo man mano in attivita' basate sui clienti e quindi 'advisory', 'capital market' e 'acquisition finance', usando Milano e Londra come i nostri due 'hub'. Li rafforzeremo con professionisti che ci possano consentire una maggiore penetrazione nei mercati in cui siamo e in quelli limitrofi".

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