Economia

Mezzi pubblici, bus e tram al 50%: 275 mila persone a piedi. Lo scenario

Lo scenario dei mezzi di trasporto pubblici resta un caos. Se il governo optasse per una riduzione della capienza del 50%, 275mila resterebbero a piedi.

Mezzi pubblici: è caos 

Il discorso mezzi pubblici  sul trasporto pubblico locale (Tpl) resta un caos unico. La ministra dei trasporti Paola De Micheli ha convocato la associazioni rappresentativi delle aziende Tpl, rappresentanti delle aziende del Tpl, i rappresentanti della Conferenze delle Regioni, di Anci (Comuni) e di Upi (Province) per un confronto sulle misure di contenimento dei contagi Covid-19.

Nel frattempo l’ufficio studi di Asstra (l’Associazione delle imprese del trasporto pubblico locale) ha fornito alcuni dati e previsione. Stimando una riduzione ulteriore del valore del coefficiente di riempimento dei mezzi attualmente consentito (80%), risulterebbe difficile per gli operatori del Tpl continuare a conciliare il rispetto dei protocolli anti Covid- 19. E allo stesso tempo garntire il diritto alla mobilità per diverse centinaia di migliaia di utenti ogni giorno, con il conseguente rischio di fenomeni di assembramento. 

Mezzi pubblici: 275 mila persona a piedi 

Asstra stima che, solo nelle ore di punta mattutine, un possibile contenimento (capienza del 75%) lascerebbe a piedi 91mila persone, mentre una riduzione del 50% impedirebbe a 275mila lavoratori, studenti e famiglie a casa, impossibilitandole a beneficiare del servizio di trasporto pubblico. Tutto questo comporterebbe poi un  aumento dello spostamento privato da 42mila a 250mila spostamenti in auto in più ogni giorno solo nelle ore di punta mattuttine, causando danni negativi a livello ambientale e di traffico. 

Andrea Gibelli, presidente di Asstra, fa sapere al Sole24Ore che "i ricavi mancati legati al traffico sono di oltre due miliardi di euro". Nel frattempo ora crescono i timori per una nuova stretta imposta dal governo sulla percentuale di riempimento dei mezzi.