Economia

Berlusconi, Mfe vuole Prosieben: l'ipotesi Opa prende quota. Ma resta il nodo delle attività non core (da vendere) dell'emittente tedesca

di Maddalena Camera

Mfe non comprerà Prosieben finchè l'emittente tedesca non venderà le attività non core che ha promesso di cedere. Ma c'è un problema: non trova compratori. Troppo alto il prezzo richiesto?

Mfe e l'Opa su Prosieben: il piano per contrastare lo strapotere degli Ott statunitensi come Netflix e Amazon Prime

Mfe vuole l'emittente tedesca Prosieben. Del resto solo lo 0,1% separa la società della famiglia Berlusconi dall'Opa sul gruppo tedesco di cui dispone già del 29,9% delle quote e oltre il 30% dei diritti di voto. L'indiscrezione viene da lontano, Reuters aveva segnalato nell'aprile scorso che Mfe aveva avuto colloqui con diverse banche per un finanziamento da 4 miliardi di euro destinato a una  potenziale offerta sul gruppo tedesco.

Ora il Messaggero la rilancia con forza dicendo che Unicredit avrebbe un ruolo principale  nel finanziamento di una linea di credito da 3,4 miliardi in cui sono coinvolte anche Banco Bpm, Bnp Paribas, Deutsche Bank, Intesa SanPaolo e Mediobanca che potrebbe essere utilizzato per una eventuale Opa nel corso del 2025. Il risultato è stato un rialzo delle azioni di Prosieben di circa il 13% (il secondo investitore è la società ceca ppf fondata dal finanziere Petr Kellner morto in un incidente nel 2021) e anche di Mfe  per un 2,5% circa. 

Continua dunque il sogno strategico di Pier Silvio Berlusconi di creare un conglomerato europeo per la tv generalista capace di contrastare lo strapotere degli Ott statunitensi come Netflix e Amazon Prime. Mfe ha fatto registrare ottimi risultati nei nove mesi con l'utile cresciuto del 38% ma sul fronte Prosieben le cose non sono andate bene dato che dal 2019,, anno dell'acquisto della prima tranche di azioni, il titolo della società tedesca ha perso il 67% del valore con la capitalizzazione scesa a 1,1 miliardi contro i quasi 2 miliardi di Mfe.  Ci sono però alcuni problemi. Infatti Prosieben, nonostante le promesse  continue, non ha ancora venduto le sue attività non core, come richiesto sia da Mfe sia da Ppf, un sito di appuntamenti online e un altro legato all'immobiliare  che sono stati valutati 750 milioni  ma che, evidentemente, non hanno ancora trovato nessuno disposto a sborsare una tale cifra. 

Gli analisti di Equita rilevano che il finanziamento "evidenzierebbe la possibilità di effettuare un'offerta su Prosieben anche senza l'utilizzo di azioni Mfe". Gli esperti, comunque, pensano che Mfe si muovera' con prudenza ed intensifichera' il pressing sul management di Prosieben per accelerare la cessione degli asset non core. Invitano inoltre a porre attenzione sull'andamento dell'indebitamento post eventuale acquisizione, da confrontare con le sinergie prodotte dall'integrazione delle due societa'.

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