Economia

Motore Italia 2020: al via la due giorni dedicata alle PMI

“La mappa dell'Italia che pensa e produce. Strategie e soluzioni dei protagonisti di oggi e domani”,

Al via oggi l'edizione 2020 di Motore Italia, l'evento organizzato da Class Editori dedicato alle piccole e medie imprese che fanno muovere il paese

Nel corso della due giorni, dedicata a tracciare “La mappa dell'Italia che pensa e produce. Strategie e soluzioni dei protagonisti di oggi e domani”, saranno affrontate le tematiche chiave che coinvolgono le pmi italiane orientate a riprendersi e a crescere nonostante la pandemia. Tematiche come l’export o l’internazionalizzazione incontrano l’energia e la sostenibilità girando ancora sul cardine della rivoluzione digitale e infrastrutturale del nostro paese.

Luca Marchisio, direttore delle strategie, Terna, ha evidenziato come  La transizione energetica possa essere un’opportunità per le PMI: “Ci stiamo muovendo nell’ambito della riduzione delle emissioni e della carbonizzazione del Piano Energia e Clima (PNIEC) che prevede la chiusura degli impianti a carbone. Per fare questo saranno necessari altri 40 GW di da impianti rinnovabili, quindi solari e fotovoltaici. Quindi bisogna raddoppiare la capacità. Ma non parliamo solo di asset di energia a fonti rinnovabili ma anche di device necessari per efficientare i consumi delle aziende e delle economie domestiche. Investire in rinnovabile è un risparmio nel tempo a differenza dei carburanti fossili, anche per questo ogni miliardo investito nel settore energetico è un valore aggiunto e un reinvestimento nell’economia, per non parlare del fatto che così smettiamo di comprare energia dall’estero.

Per raggiungere gli obiettivi lo sforzo dovrà essere collettivo, tant’è che per raggiungere gli obiettivi 2030 saranno necessari miliardi di investimenti nel settore elettrico ma anche nei trasporti. Stiamo lavorando con grande determinazione per attivare infrastrutture di rete, a tal fine collaboriamo con il governo su una serie di progetti pilota che sono una vera e propria apertura al mercato dei servizi di dispacciamento”.

Ma, in questa congiuntura storica resa particolarmente complessa dalla pandemia, quali sono le tecniche di finanziamento più idonee a sostenere le PMI? Ne hanno parlato Nunzio Tartaglia, responsabile Divisione Imprese di Cdp e Andrea  Casini, co-ceo commercial banking, Unicredit.

“Com’è evidente a tutti viviamo una fase complessa perché la gran parte delle imprese sta riscontrando dei cali importanti di fatturato. La preoccupazione di tutti nella prima fase è stata quella di far affluire liquidità, e credo che l’insieme di garanzie messe a disposizione dallo Stato abbia fatto la differenza in questa operazione. Parliamo di un montante garanzie che oramai a superato i cento miliardi di euro e di una garanzia che verrà rinnovata, se non ci saranno soprese, fino al 30 giugno” ha sottolineato Tartaglia, per poi aggiungere: “È evidente però il debito non può essere l’unica fonte di sostegno delle imprese. Bisogna quindi puntare anche sulla patrimonializzazione aziendale. Uno degli strumenti messi in capo è Patrimonio Rilancio, dedicato alle imprese con fatturati sopra i 50 milioni e che sarà gestito da CDP con la finalità di supportare quelle imprese che hanno già raggiunto i l livello massimo di liquidità disponibile.  La normativa europea pone alle aziende un pacchetto di vincoli per accedervi, ma ha una dotazione complessiva di 44 miliardi di euro, quindi una cifra davvero importante.

Abbiamo visto nella prima fase come il fattore tempo sia determinante: il nostro iter sui finanziamenti è stato abbastanza fluido a testimonianza di un sistema abbastanza snello; la stessa sfida la dovremmo vincere sulle iniziative di Patrimonio Rilancio.

“Patrimonio Rilancio rappresenta solo un pezzo della strategia complessiva di CDP sulle imprese, in questa strategia un’attenzione particolare sarà verso le filiere, che rappresentano un po' il cuore delle aziende italiane. Se a partire dagli anni 70’ si sono affermati i grandi distretti, oggi il distretto geografico è troppo piccolo per essere competitivo e la visione va estesa al modello filiera.”

“Siccome la competizione è molto forte, ed è tra sistemi e non tra microterritori, è necessario focalizzare gli sforzi su quelle filiere che possono competere in ambito internazionale, alcune di queste impattate molto dal covid; è quindi compito di CDP e di tutti aiutarle per superare questa fase di crisi”

Andrea  Casini, co-ceo commercial banking, Unicredit è intervenuto per sottolineare: “Siamo ben consapevoli della nostra responsabilità nel supportare famiglie e imprese in questo momento così complesso. Dopo la prima ondata eravamo già preparati, e quindi da questo punto di vista avevamo investito fortissimamente in tutte le strategie per dare continuità. È chiaro che ci troviamo di fronte a settori più o meno colpiti ma in generale il forte calo del Pil e il minor consumo delle famiglie stanno impattando sulla gran parte dei settori trainanti del Made in italy.. Per creare resilienza diventa ancora più importante ripatrimonializzare le aziende: da una parte c’è l’imprenditore che deve guardare a nuove modi di finanziamento, dall’altra le banche che devono creare una cultura aperta e complessa del mercato finanziario”

“Dobbiamo ripensare al concetto ‘piccolo e bello”, nel mondo post-covid dobbiamo mettere a disposizione delle aziende la possibilità di aggregarsi per condividere le competenze. Il tema dimensionale è un passaggio sicuramente fondamentale. Un altro aspetto da non sottovalutare è il cambiamento dei pesi specifici: ci sarà l’impatto fortissimo della digitalizzazione che porterà a un cambiamento del rapporto con l’export”