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Economia
Mps fa cassa con le carte di credito. Conviene investire nella banca risanata?

Morelli fa cassa con le carte di credito/ Mps ha raggiunto l'accordo vincolante con l'Istituto centrale delle banche popolari italiane (Icbpi), per la cessione delle attivita' del merchant acquiring sulla base di un enterprise value di 520 milioni. L'operazione prevede, inoltre, una partnership tra CartaSi' (gruppo Icbpi) e la baca per lo sviluppo e il collocamento, tramite la rete senese, di prodotti e servizi di pagamento.

Il titolo Banca Mps resta malinconicamente sospeso a Piazza Affari e non è chiaro se e quando potrà essere riammesso sul listino. Fallita la ricapitalizzazione di mercato da 5 miliardi, con la Bce che ha alzato a 8,8 miliardi l'asticella per l'ok alla ricapitalizzazione preventiva, tiratosi indietro il fondo Atlante, che avrebbe dovuto acquistare 1,6 dei 9 miliardi di Npl netti (a fronte di 27 miliardi di valore lordo) che l'istituto senese avrebbe dovuto cedere in parallelo all'aumento di capitale, l'unica cosa certa al momento è che l'istituto ha emesso due obbligazioni con scadenza gennaio 2018 e gennaio 2020, con cedole rispettivamente dello 0,5% e dello 0,75%, garantite dallo Stato italiano.

Emissioni alle quali l'agenzia di rating Dbrs ha assegnato, nel primo caso, un rating a breve termine pari a "R-1 (low)", ovvero nel secondo caso un rating a lungo termine pari a "BBB (high)", aggiungendo che la tendenza per entrambe le emissioni è valutata "stabile", vale a dire, data la garanzia incondizionata e irrevocabile dello Stato Italiano, gli stessi rating e la stessa tendenza dei titoli della Repubblica Italiana di pari durata.

mps
 

Potrebbero essere due titoli interessanti per un piccolo risparmiatore, visto che di fatto comportano lo stesso rischio di un titolo di stato, ma pagano un interesse migliore, se non fosse per un piccolo particolare: entrambe le emissioni sono state sottoscritte interamente dalla stessa Mps per essere poi rivendute sul mercato o, più probabilmente, fare da collaterale a operazioni finanziarie nel corso del 2017, allo scopo di ottenere liquidità. Per ora non sono dunque sottoscrivibili né negoziabili su alcun mercato.

Chi invece volesse provare a scommettere su azioni Mps deve ugualmente pazientare: una volta che il nuovo piano di salvataggio sarà varato e approvato, il Tesoro dovrebbe diventare azionista di Siena con una percentuale vicino al 70% e anzitutto dovrebbe provvedere all'indennizzo dei clienti traditi dalla banca.

Nell'arco di un paio d'anni lo Stato potrebbe cercare di ri-privatizzare la banca, ma questo sarà possibile solo se in quest'arco di tempo non vi saranno ulteriori crisi e se la montagna di crediti deteriorati (circa 46 miliardi di euro, il 36% dei prestiti totali dell'istituto) riuscirà a ridursi. Più ancora: da qui a un paio d'anni lo scenario del credito potrebbe essere profondamente differente da quello attuale. Le startup della "fintech" sono ormai in grado di soddisfare i bisogni della clientela più velocemente e a costi inferiori con processi online rispetto alle banche tradizionali.

(Segue...)

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