Negozi chiusi la domenica? Di Maio e la tentazione ideologica
Obbligare a chiudere i negozi la domenica e nei week end festivi non è una buona soluzione per gli esercenti. Ecco perché
In questi giorni sta iniziando ad accendersi il dibattito sulle prime proposte del nuovo governo. Le forze politiche che lo compongono devono ora immaginare soluzioni che vadano a garantire crescita economica sostenibile nel rispetto dei diritti fondamentali di lavoratori, consumatori, cittadini e comunità. In particolare rimane centrale il Lavoro e come debba essere normato e incentivato (vedi proposta di chiusura degli esercizi commerciali nel week end, diritti per lavoratori delle piattaforme digitali e reddito di cittadinanza) e chi debba pagare per la tutela delle persone in situazioni problematiche.
Il rischio è da un lato che norme più rigide distruggano opportunità di sviluppo e dall'altro che senza intervenire permangano situazioni di forte disuguaglianza. La soluzione non è semplice e immediata ma deve a mio giudizio basarsi sulla capacità delle comunità e delle organizzazioni di creare Valore tramite l'innovazione, l'impegno, le competenze e la tecnologia. Questi fattori non devono essere utilizzati solo per ottimizzare i fattori produttivi e il costo del lavoro altrimenti si rischia un dumping continuo sulla pelle dei più deboli.
Risolvere i problemi su come servire il cliente senza obbligare i lavoratori a sacrificare la propria vita privata è uno dei punti principali. Come si affronta questo problema però determina le condizioni per creare ricchezza ed equità per tutti oppure tornare indietro nel passato. Se troviamo le soluzioni giuste possiamo creare valore mettendo tutti ( imprenditori, istituzioni, lavoratori, cittadini, consumatori) nelle condizioni di esprimersi al meglio. Prendere le parti di qualcuno dimenticandosi degli altri non è una soluzione positiva.
Per questo motivo obbligare a chiudere gli esercenti nel week end non è una buona soluzione. Così come non possiamo in questo momento addossare tutti i diritti dei lavoratori( per esempio maternità), e i problemi sociali ( vd natalità e inclusione ) sui datori di lavoro ma vanno trovate soluzioni più ampie che tengano conto delle nostre specificità come Paese ( alto debito pubblico, importante risparmio privato, disuguaglianza crescente, contesto imprenditoriale non del tutto favorevole etc).
Questo non significa che i datori di lavoro non debbano però fare la loro parte a partire dalla capacità di costruire Valore e avere un rapporto responsabile con il territorio in cui operano. Evitare comportamenti e ragionamenti ideologici e opportunistici è responsabilità di tutti. Raccogliendo le idee, le energie e le competenze migliori possiamo costruire un futuro più solido e sereno in cui diritti e la crescita possano coesistere e alimentarsi vicendevolmente.