Economia
Banche, chiuse 5 filiali al giorno nel 2018. A Poste Italiane i clienti persi
In un decennio sono calate le serrande su un terzo degli sportelli bancari italiani, con ca. 20mila esuberi. Chi ne ha approfittato? Soprattutto Poste Italiane
Così quello Stato che secondo alcuni ha elargito con eccessiva “generosità”, come i 500 milioni stanziati nel triennio 2017-2019 per prepensionare fino a 25 mila bancari altrimenti in esubero (soldi che secondo quanto ha riferito il segretario generale della Fabi Lando Sileoni serviranno in furturo anche per gestire gli esuberi di Fs), ha finito col rientrare come maggiori ricavi e utili per Poste Italiane, per il 35% di proprietà di Cassa depositi e prestiti (a sua volta controllata al 82,77% dal ministero dell’Economia e finanze) e per il 29,26% direttamente dal ministero dell’Economia e finanze.
Guardando ai numeri, anzi, lo Stato alla fine ci sta guadagnando, visto che a fronte dei 500 milioni di contributi spalmati nel triennio 2017-2019, solo nel 2018 ha già recuperato grazie all’incremento dell’utile netto del gruppo guidato da Del Fante quasi 450 milioni di euro. Che il sistema bancario italiano debba cambiare è pacifico, che i lavoratori che ne fanno parte vadano trattati con sufficienza perché godrebbero di presunte “tutele speciali” non pare davvero il caso.