Economia

Nike "fa le scarpe" ai suoi dipendenti, verso il taglio di 1.600 persone

di Redazione Economia

I conti non brillano nel 2023 e il colosso del footwear dà il via al taglio di circa il 2% della propria forza lavoro

Nike verso il licenziamento di oltre 1600 dipendenti dopo i conti flop

Nike manda a casa il 2% della forza lavoro. Il colosso americano del footwear, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, ha in piano il licenziamento di circa 1.600 dipendenti al fine di ridurre i costi. “Anche i competitor Adidas, Puma e JD Sports, hanno registrato risultati più deboli quest’anno – ricorda Reuters -, poiché i consumatori hanno ridotto le spese non essenziali”.

Lo scorso dicembre, Nike ha delineato un piano di risparmio da due miliardi di dollari, per i prossimi tre anni, attraverso misure che vanno dal miglioramento della catena di approvvigionamento, alla riduzione della fornitura di alcuni prodotti e all’aumento dell’uso dell’automazione.

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Nel secondo trimestre del suo esercizio fiscale (dati al 30 novembre scorso) il gigante di Beaverton ha registrato ricavi in aumento (seppur lieve) da 13,31 a 13,39 miliardi di dollari, ma comunque ancora sotto i 13,43 miliardi attesi dagli analisti. L’utile, invece, è salito del 19% sfiorando gli 1,6 miliardi. Nel complesso dei sei mesi, il giro d’affari è passato da 26 a 26,32 miliardi di dollari, mentre i profitti segnano un +8% per circa tre miliardi.

“Al momento non stiamo dando il massimo e alla fine ritengo responsabili me stesso e il mio gruppo dirigente”, avrebbe scritto John Donahoe, CEO di Nike, in una e-mail. I licenziamenti, spiega sempre il Wall Street Journal, non dovrebbero riguardare i dipendenti dei negozi e dei centri di distribuzione o quelli del team di innovazione. Come scrive Pambianco, i tagli dovrebbero avere un effetto immediato; una seconda fase di licenziamenti sarà invece completata entro la fine del trimestre in corso.