Economia

Non solo Chatgpt, arriva il computer neuromorfico. Evoluzione o rivoluzione?

di Ezio Pozzati

Attraverso i suoi chip, il computer vuole emulare il funzionamento dei nostri neuroni del nostro cervello: un altro tassello verso il progresso tecnologico

Computer neuromorfico evoluzione o rivoluzione? Il commento 

Quando i media, in generale, vogliono portare a conoscenza una “novità” di solito lo fanno con articoli brevi o con filmati che durano pochi minuti. Però, la curiosità è un istinto che ci spinge a controllare cosa ci circonda oppure ad immaginare il futuro ed è ciò che mi è successo in questi giorni. I computer ormai li conosciamo quasi tutti e almeno per una volta abbiamo letto o sentito che ce ne sono anche di “tipo” quantistico (che sfruttano le leggi della fisica e della meccanica per l'elaborazione dei dati), ma mai avevo sentito parlare del computer neuromorfico.

LEGGI ANCHE: L'intelligenza artificiale può aiutare a salvare il pianeta?

Cos'è? tradotto in parole povere con l'ingegneria neuromorfica, attraverso i suoi chip, si vuole emulare il funzionamento dei nostri neuroni del nostro cervello. In pratica: l’obiettivo dell’ingegneria neuromorfica è quello di ispirarsi a un cervello umano, traducendo ciò che è noto del suo funzionamento e della sua architettura in un sistema informatico, senza necessariamente riprodurre tutti i dettagli biologici.

Wikipedia ne sottolinea il motivo: perché il cervello umano è paragonabile a un computer estremamente efficiente, dotato di una capacità computazionale di gran lunga superiore ai supercomputer moderni e con un consumo energetico minimo, corrispondente a circa 12-20 watt. Costruire un sistema informatico di questo tipo porterebbe i seguenti vantaggi:
    1.    efficienza energetica;
    2.    velocità di esecuzione dei calcoli;
    3.    robustezza (resistenza) contro i guasti;
    4.    capacità di apprendimento. 

Questo supercomputer neuromorfico è in dirittura d'arrivo e pare che sia pronto per la primavera del 2024. E' stato progettato da un team di ricercatori legati all'Università di Sydney e, da quanto è dato conoscere, sarà in grado di eseguire 228 trilioni di operazioni sinaptiche al secondo, praticamente come un cervello umano. I campi di applicazione sono i più disparati e vanno dalla biologia, alla medicina, alla chimica e alla fisica, sviluppando la robotica e l'Intelligenza Artificiale. 

Concludo dicendo che: “il supercomputer neuromorfico promette un futuro con significativi progressi scientifici, maggiore potenza di calcolo e nuove possibilità di interazione uomo-macchina. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide associate a una tale evoluzione tecnologica per garantire un futuro equo, sicuro ed eticamente responsabile”. CHATGPT

Ed ecco aggiunto un nuovo tassello alla conoscenza di quello che potrebbe essere di “aiuto” agli esseri umani per il prossimo futuro.