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Cnpr, patto contro l'evasione e per rendere sopportabile la pressione fiscale
Longoni: "Resta primaria la semplificazione normativa per ridurre il contenzioso". Nuove forme di tassazione provocherebbero solo maggiore caos
Rateizzazione del secondo acconto di novembre, da gennaio a giugno dell’anno successivo, abolizione della ritenuta d’acconto del 20% e flat tax incrementale a integrazione di quella per i redditi fino a 65mila euro. Ma la priorità per i professionisti, secondo Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr), resta la semplificazione normativa. “Quella vera. Che può dare certezza nei rapporti con il fisco. La ‘compliance’ rappresenta un passo in avanti importante verso un rapporto di collaborazione tra Agenzia delle Entrate e contribuenti che sia in grado di evitare o ridurre di molto il contenzioso”.
“Siamo in attesa dell’ok di Eurostat alla proposta di legge, di cui sono primo firmatario, che consentirebbe di compiere un primo passo determinante verso una riforma fiscale all’insegna del riequilibrio tra fisco e contribuente”, ha affermato. Alberto Gusmeroli (Lega), vicepresidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, nel corso del webinar “Irpef, dal 2021 si cambia?” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca (nella foto).
Accanto a queste proposte - ha proseguito Gusmeroli - ce ne sono altre che ritengo di assoluto buon senso come l’abolizione dell’Imu sulle case occupate e sugli immobili commerciali sfitti. La mini flat tax, che oggi riguarda circa 1,5 milioni di partite ive su un totale di 5 milioni di attività, ha consentito di far emergere tanto sommerso, secondo me non va assolutamente toccata. Ipotizzare improbabili scivoli verso nuove forme di tassazione ci farebbe ripiombare nel caos in cui ci trovavamo in partenza”.
“Più è sostenibile la pressione fiscale e più sommerso riusciremo a far emergere. La strada non è penalizzare i contribuenti; il metodo migliore -ha concluso il parlamentare della Lega- è quello di abbassare le tasse e semplificare un sistema appesantito d 360 istruzioni per la dichiarazione dei redditi e 40 pagine di istruzioni per i crediti d’imposta”.
L’importanza dei lavori della Commissione Finanze della Camera è stata sottolineata anche dalla deputata Lucia Albano (Fratelli d’Italia) che ha presentato di recente un’interrogazione al governo per sottolineare la preoccupazione relativa all’indagine condotta dall’Osservatorio Conti Pubblici Italiani sull’efficienza degli uffici dell’Agenzia delle Entrate: “Ciò che è emerso da questa verifica è motivo di grande preoccupazione. Ho chiesto chiarimenti in merito all’esito dell’indagine conoscitiva sul funzionamento degli uffici provinciali dell’Agenzia attraverso risposte telefoniche all’utenza. Solo 21 uffici su 105 hanno avuto il punteggio massimo. Tutti gli altri o non sono stati in grado di rispondere ai cittadini o hanno fornito informazioni parziali o errate. Un dato che mina alla base il rapporto fisco-contribuente -ha proseguito Albano- e necessita di immediate forme di riorganizzazione degli uffici. In commissione confronto importante e franco su questioni che interessano i contribuenti e sono fondanti per la ripartenza Paese. Come la riforma dell’Irpef che dovrà estendersi il più possibile e dovrà essere improntata a criteri di equità orizzontale, riducendo le diseguaglianze”.
Per il senatore Emiliano Fenu (M5s), membro della Commissione Finanze a Palazzo Madama, “dalle audizioni in Commissione sono emersi diversi suggerimenti sui quali c’è forte convergenza. L’aspetto più importante è quello dell’imposizione diretta che è un disincentivo alla crescita economica, con un salto di aliquota Irpef che penalizza migliaia di cittadini. Salto che va addolcito o inserendone una intermedia o riducendone il numero. Rendere sopportabile la pressione fiscale è il miglior modo per combattere l’evasione. Metodi punitivi e repressivi non hanno sortito effetti. Lo strumento migliore - ha rimarcato Fenu - è la riduzione della pressione fiscale, accompagnata dalla semplificazione e da una reale ‘compliance’ che non è quella degli avvisi bonari. La vera ‘compliance’ si fa investendo sugli strumenti informatici e digitali per mettere a disposizione anche dei contribuenti le banche dati. Dotando tutti di un cruscotto fiscale che consenta di controllare la situazione in tempo reale e segnali su cellulare o app eventuali anomalie”.
Sul tema dell’evasione è intervenuto anche Andrea Bongi (commercialista e giornalista economico): “Anche il premier Draghi afferma che non è il momento di nuove tasse ma quello di offrire risorse a cittadini e imprese. Serve una task force per il recupero evasione. L’Agenzia delle Entrate va sostenuta in quest’azione di recupero di somme necessarie a far ripartire il Paese. Puntare sulla collaborazione negli adempimenti è il metodo migliore per ridurre la montagna di evasione”.