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Coronavirus, dl liquidità: Fondazione Inarcassa per rilanciare la professione
Il Presidente Comodo: “Occorre garantire liquidità necessaria a mantenere in vita gli studi professionali dei nostri iscritti e programmare le attività future”
Coronavirus, dl liquidità: le proposte di Fondazione Inarcassa per rilanciare la professione di architetto e ingegnere libero professionista.
“La contrazione del reddito e del fatturato sta mettendo a dura prova il futuro di un’intera categoria professionale, già fortemente provata da almeno un decennio di crisi del settore e sottoposta ora ad un colpo ancor più forte con l’emergenza sanitaria in corso, che nei momenti più critici del nostro Paese – pensiamo agli eventi sismici – ha sempre messo a disposizione le proprie competenze e know how. Occorrono misure forti, robuste, per rendere meno gravosa la crisi economica che si sta abbattendo con tutta la sua durezza sugli architetti e ingegneri liberi professionisti”. A dirlo è il Presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo, in commento alla memoria trasmessa alle Commissioni riunite Attività produttive e Finanze della Camera che stanno lavorando all’esame del disegno di legge di conversione del decreto liquidità.
"Abbiamo raccolto l’invito delle commissioni ad inviare le nostre proposte sul provvedimento. Ci sono alcuni punti che vanno senz’altro migliorati. Per l’accesso al fondo Gasparrini, riteniamo sia più opportuno, considerata la gravità della situazione economica, fare riferimento a quanto sia stato effettivamente incassato dal professionista e non al suo fatturato. Vanno allungati i tempi di restituzione dei prestiti fino a 25mila euro, ben oltre i sei anni. Inoltre, in ambito fiscale, tenuto conto dei tempi incerti della ripresa economica, occorre una rimodulazione dei versamenti tributari con una sospensione, almeno fino a dicembre 2020, delle ritenute d’Acconto Irpef".
"Ma occorre fare molto di più", ha aggiunto il presidente di Fondazione Inarcassa. "In questa fase, è fondamentale garantire la liquidità necessaria per mantenere in vita gli studi professionali dei nostri iscritti, ad esempio sbloccando i crediti maturati nei confronti della PA, e programmare le attività future. Ma c’è bisogno anche di azioni che vadano oltre l’assistenzialismo. Serve uno sguardo al futuro, servono investimenti per il futuro dell’Italia, per la tutela del territorio, la prevenzione del rischio sismico, agganciata ai meccanismi di incentivazione fiscale. Servono investimenti nelle infrastrutture, ma prima ancora, un rilancio della progettazione delle opere pubbliche che consentano, quindi, l’affidamento di nuovi incarichi di architettura e ingegneria. Sarà fondamentale, però, snellire i procedimenti di aggiudicazione delle gare anche attraverso una rivisitazione attenta del Codice degli appalti per renderlo pronto ad accogliere le complesse sfide economiche che ci aspettano", ha concluso il presidente Comodo.