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Coronavirus, Morari: “Ricola, Brand Awareness per rigermogliare dalla crisi”

Micaela Longo

Con un fatturato a -80%, Ricola punta sulla Brand Awareness (suo punto di forza) e sullo smart working: 100% di soddisfazione del personale assicurato

“L'emergenza COVID-19 è come una grande potatura: le piante sane rigermoglieranno anche meglio di prima, mentre soffriranno coloro che già erano sulla linea di galleggiamento”, ha dichiarato ad Affaritaliani.it Luca Morari, Vice President Region Southern Europe Ricola e CEO Divita.

La scelta evolutiva delle piante, legate alla terra, rimbomba nel sound logo meglio ricordato da ognuno di noi in un periodo di crisi come questo: “Riiiicola”. Affaritaliani.it ha intervistato Luca Morari, Vice President Region Southern Europe Ricola e CEO Divita, il quale ha ricordato e celebrato il valore della Brand Awareness, fedele alleata del marchio, vanto e possibile ancora di salvezza nel momento in cui questa emergenza sanitaria globale si ridimensionerà.

Quali sono le strategie che l'azienda intende adottare per affrontare le conseguenze del Coronavirus sulle attività a lungo termine?

Ricola e Divita sono aziende che ragionano sempre nel lungo periodo. Già da gennaio, avevamo iniziato a fare stock nei magazzini centrali della Svizzera e nei magazzini italiani presso il nostro partner logistico. Siamo pronti a ripartire nelle migliori condizioni: vantiamo una brand awarness vicina a 100. Quando ripartirà tutto, un prodotto come il nostro non dovrebbe soffrire molto. Ricola, infatti, dal 2006, ha investito costantemente in Italia. Abbiamo una brand awareness spontanea intorno al 25% e una brand awareness aiutata intorno al 92/93%. Soprattutto grazie al nostro sound logo Ricola, la gente ricorda bene il nostro marchio. Vendiamo i nostri prodotti a impulso, la brand awareness è un must.

Quali sono le Sue previsioni per il futuro del sistema Paese e quali le misure dovrebbero mettere in campo istituzioni e aziende?

Fare previsioni in questo momento è prematuro. Non avendo raggiunto il picco, non sappiamo cosa c’è al di là della montagna. Sicuramente sarà uno shock, una grande crisi come questa è come una grande potatura: piante sane rigermoglieranno anche meglio di prima, mentre soffriranno coloro che già erano sulla linea di galleggiamento. Questa è una grande opportunità per rimettersi in discussione e ripartire da zero.

Emergenza Covid-19: come si è organizzata l’azienda per garantire operatività e continuità del servizio offerto?

Da un mese, Ricola ha introdotto lo smart working in azienda: le persone in possesso di un laptop hanno lavorato da casa, così come quelle che esercitavano da postazione fissa. Il Customer service e le altre funzioni hanno assicurato operatività e continuità del servizio da remoto.

Quali misure cautelari sono state adottate per scongiurare il rischio di diffusione interna del virus?

Immediatamente, il 50% dell’ufficio ha adottato lo smart working. L’altro 50% ha lavorato in solitaria, munito di mascherine, in quanto a ciascuno era stata assegnata una stanza

A seguito dell’adozione recentissima della politica di smart working, state registrando una maggior produttività dei dipendenti?

Non avevamo mai sposato la politica del lavoro agile, se non episodicamente. Una volta introdotta, però, tutta l’azienda ha reagito con entusiasmo. Non abbiamo fronteggiato un calo della produttività, anzi, tutto è filato per il giusto. Nel nero di questo periodo, è una sorpresa felice vedere che, in poco tempo, il gruppo si è adattato alle nuove esigenze. Garantisco il 100% di soddisfazione del personale.

Una volta rientrata l'emergenza Covid-19, lo smart working verrà mantenuto e/o incrementato?

Penso che questa sia un’opportunità da non perdere: i nostri dipendenti hanno imparato a lavorare da casa e mi piacerebbe introdurre in futuro, su base facoltativa, un buon 20% di smart working.

Avete istituito una persona di riferimento per coordinare le questioni relative alla sicurezza?

Sì, il nostro chief financial officer si è adoperato per coordinare la sicurezza all’interno dell’azienda.

Ad oggi, avete riscontrato un impatto economico del virus sul business dell’azienda?

Assolutamente sì, purtroppo. Nelle ultime tre settimane abbiamo consegnato l’80% in meno di quello che recapitavamo nello stesso periodo l’anno precedente. Del resto, il 50% del nostro business si fa nel canale bar tabacchi (ove le vendite sono addirittura azzerate), l’altro 50% nel food.

Il nostro slogan rimane sempre WE ARE RICOLA: Noi siamo Ricola, il nostro personale prima di tutto. La nostra azienda tutela al massimo il personale. Abbiamo aperto una assicurazione individuale per eventuali problemi perché per noi il capitale umano è il primo tool, la prima arma per ripartire.