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Intesa Sanpaolo: dal Fondo di Beneficenza un incontro sulle priorità per l’equità di genere

di Redazione Corporate

Paladino (Intesa Sanpaolo): "Le sfide che ci attendono richiedono non solo risorse economiche, ma una nuova visione culturale e sociale"

Intesa Sanpaolo: concluso l'incontro del Fondo di Beneficenza per promuovere equità di genere, lavoro e integrazione sociale in Italia

Il Fondo di Beneficenza e opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, sotto la Presidenza della Banca, ha organizzato un incontro per discutere le priorità fondamentali per raggiungere una reale equità di genere in Italia. L'evento ha approfondito temi cruciali come l'inclusione sociale ed economica delle donne, il sostegno a chi vive in condizioni di fragilità, il contrasto alla violenza di genere e l’empowerment femminile. Nel corso dell’incontro, lavoro, sicurezza e integrazione sono state le parole chiave, evidenziando l'importanza dell'accesso alle risorse economiche come leva per accelerare il processo di equità.

Il lavoro, la sicurezza e l'integrazione sono i pilastri su cui costruire una società più equa e inclusiva. Solo attraverso un impegno collettivo, fatto di solidarietà e collaborazione, possiamo sperare di garantire a tutti, donne, migranti, minori e persone fragili, l'opportunità di un futuro migliore. Il Fondo di Beneficenza si impegna da sempre nella riduzione delle disuguaglianze sociali e oggi abbiamo voluto far conoscere alcuni progetti da noi sostenuti che speriamo possano diventare modelli per future iniziative e produrre un cambiamento duraturo. Le sfide che ci attendono richiedono non solo risorse economiche, ma una nuova visione culturale e sociale”, ha dichiarato Giovanna Paladino, Senior Director del Fondo di Beneficenza Intesa Sanpaolo.

Dal 2017, il Fondo ha erogato circa 14 milioni di euro per sostenere 570 progetti realizzati da enti non profit, mirati a favorire l'inclusione sociale ed economica delle donne, il contrasto alla violenza di genere e l'empowerment femminile. In particolare, il tasso di occupazione femminile in Italia, il più basso d'Europa, ha spinto il Fondo a finanziare diversi progetti per l'inserimento lavorativo di donne, migranti e vittime di violenza. Con 170 progetti finanziati per un totale di 4 milioni di euro, l’obiettivo è rafforzare competenze, aumentare l’autostima e offrire orientamento professionale, oltre a supportare l’avvio di imprese individuali e servizi legali.

La sicurezza delle donne è stata un altro tema cruciale, soprattutto in relazione alla violenza di genere. Secondo il rapporto SDG dell'Istat, l'81,6% delle persone molestate sul lavoro sono donne, e tra gennaio e giugno 2024 la violenza domestica è aumentata del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il Fondo ha finanziato 200 progetti per donne e minori vittime di violenza, investendo 5,8 milioni di euro per sostenere centri antiviolenza e offrire assistenza psicologica e legale. Tra le iniziative più importanti ci sono i laboratori di auto-aiuto e i percorsi di empowerment, pensati per contribuire all’autonomia lavorativa e sociale delle donne.

Infine, l'integrazione delle donne migranti è stata analizzata come un tema di grande attualità. Nonostante siano mediamente più istruite, molte di loro affrontano enormi difficoltà nel trovare lavoro, venendo spesso impiegate nel lavoro domestico o nei servizi di cura con retribuzioni inferiori alla media. Negli ultimi anni, il Fondo ha finanziato 200 progetti per un totale di 4 milioni di euro, focalizzandosi sull'inclusione sociale ed economica di migranti e minori non accompagnati attraverso corsi di lingua italiana e formazione professionale.

All’evento sono intervenuti anche rappresentanti di Associazione Rete Donna, Fondazione Libellula, Centri Antiviolenza E.M.M.A., Fondazione Città Solidale, Articolo 10 e Fondazione Pangea, che hanno condiviso le loro testimonianze e discutere le rispettive esperienze sui temi dell’inserimento lavorativo, della violenza di genere e dell’integrazione sociale per le donne migranti.