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Intesa Sanpaolo e Einaudi: presentata l’indagine sul risparmio e le scelte finanziarie degli italiani
Per coloro che hanno acquistato casa tramite mutuo, il rapporto rata/reddito continua a diminuire, scendendo al 17,3% rispetto al 19% circa del 2022
Intesa Sanpaolo con centro Einaudi presentano l'indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2024
Il risparmio e le scelte finanziarie degli italiani continuano a evolversi in un contesto economico globale sempre più complesso. L’Indagine sul Risparmio 2024, condotta da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Centro Einaudi, mette in luce gli orientamenti degli italiani riguardo alle loro abitudini di risparmio e agli investimenti, con un focus particolare sul risparmio gestito e le prospettive di crescita in Italia.
Anche nel 2024, la sicurezza resta la priorità assoluta per gli investitori: il 65% degli intervistati considera la sicurezza come il criterio principale da tenere in considerazione quando si investe. La liquidità, pur non essendo al primo posto, continua a ricoprire una posizione rilevante, mentre si registra un calo nella diversificazione dei portafogli, un trend che va di pari passo con l’allungamento dell’orizzonte temporale degli investimenti.
Nonostante un contesto geopolitico incerto, il 59,4% degli italiani dichiara di aver risparmiato nell’ultimo anno, segnando un miglioramento rispetto agli anni precedenti (53,5% nel 2022 e 54,7% nel 2023). Tuttavia, la quota media di reddito risparmiata scende leggermente, attestandosi all’11%, rispetto al 12,6% del 2023. Questo riflette, in parte, una percezione crescente di indipendenza finanziaria, con il 95% degli intervistati che conferma di sentirsi autonomo dal punto di vista economico, pur con differenze legate a genere, istruzione, professione e fasce di età.
Nonostante un crescente interesse verso i temi economico-finanziari nel 2023, i dati relativi al 2024 evidenziano un ritorno a valori storici: circa il 30% degli intervistati si dichiara "per niente interessato" agli argomenti legati a economia e finanza. In ogni caso, la banca rimane il consulente più apprezzato, con oltre il 60% delle citazioni tra tutte le fasce di età, picchiando oltre i due terzi tra coloro che hanno un’età compresa tra i 45 e i 64 anni.
Le famiglie italiane mostrano un crescente interesse verso le obbligazioni, la cui presenza nei portafogli è aumentata dal 28% al 34%. D'altro canto, l’investimento in azioni ha registrato una leggera flessione (dal 6% al 5,6%), mentre gli investimenti alternativi, come i metalli preziosi e gli investimenti etici ed ESG, continuano a catturare un interesse limitato.
Sul fronte immobiliare, gli immobili rappresentano il 63% del patrimonio medio degli italiani, con una crescita della percentuale di giovani proprietari, passati dal 49,2% del 2023 al 60%. Per coloro che hanno acquistato casa tramite mutuo, il rapporto rata/reddito continua a diminuire, scendendo al 17,3% rispetto al 19% circa del 2022. In ambito previdenziale, sebbene le adesioni alla previdenza complementare restino basse, si rileva un aumento nelle sottoscrizioni da parte dei giovani, mentre crescono anche le assicurazioni sanitarie, passate dal 14% al 17% del campione.
A livello globale, il risparmio gestito ha registrato una crescita significativa negli ultimi venti anni, con il valore del settore che è passato dal 73% al 102% del PIL mondiale, dal 107% al 167% del PIL europeo, e dal 70% al 95% del PIL italiano. Nonostante questa crescita, il potenziale di sviluppo è ancora significativo, soprattutto per soddisfare la domanda di investimenti più evoluti e rispondere alle crescenti esigenze previdenziali. Un aspetto cruciale per il futuro sarà la miglioramento dell’istruzione finanziaria, per aiutare gli italiani a superare la loro fiducia eccessiva nella liquidità, la quale, sebbene sicura, offre rendimenti molto limitati e limita le opportunità di crescita.