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Intesa Sanpaolo: FOMC in pausa, ma i tassi resteranno alti a lungo

di Redazione Corporate

Sorprende lo spostamento in direzione hawkish del grafico, con tassi più alti di mezzo punto rispetto alle attese di giugno sia per il 2024 che per il 2025

Ha continuato Powell che come già in precedenza, che è necessario un periodo lungo di crescita sotto il trend per raggiungere l’obiettivo di stabilità dei prezzi, e che la Fed ha bisogno di vedere maggiore evidenza di progressi verso i suoi obiettivi per convincersi di aver raggiunto il punto terminale del suo ciclo restrittivo. Secondo Powell, i tassi reali dovranno restare in territorio positivo “per un po’ di tempo”.

L’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche (Summary of Economic Projections) ha mostrato come atteso una revisione al rialzo delle stime di crescita, sia per fine 2023 (a 2,1% dall’1% a/a di giugno) che per fine 2024 (a 1,5% da un precedente 1,1%). Viceversa, il deflatore dei consumi core è stato rivisto al ribasso di due decimi per quest’anno, a 3,7% (mantenuto invariato al 2,6% per l’anno prossimo e alzato di un decimo a 2,3% per il 2025). Le stime vedono anche una revisione al ribasso del tasso di disoccupazione (al 3,8% dal 4,1% di giugno per fine 2023, e al 4,1% dal 4,5% precedente per i due anni seguenti).

Il grafico a punti mostra un tasso obiettivo sui fed funds nel 2023 stabile al 5,6% come a giugno, ma evidenzia un aumento di mezzo punto rispetto al livello atteso tre mesi fa per i due anni successivi, al 5,1% nel 2024 e al 3,9% nel 2025; il livello dei tassi è visto poi al 2,9% nel 2026 e al 2,5% nel lungo termine. In prospettiva, il FOMC seguirà un approccio totalmente dipendente “dall’insieme dei dati” in uscita, e le decisioni verranno prese “riunione per riunione” (la Fed sa di essere entrata in una fase in cui occorre procedere con cautela). L’obiettivo è quello di un “soft landing”, ovvero di un contenimento delle pressioni inflazionistiche senza danneggiare troppo la crescita, ma l’incertezza sugli effetti della politica monetaria, visti i ritardi con cui agiscono sull’economia, è elevata.