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Morettino, presentato il primo caffè coltivato in Italia

Morettino: “Il cambiamento climatico ha inaspettate potenzialità, come dimostrano il successo delle coltivazioni di frutta tropicale in Sicilia”

Morettino presenta il progetto sperimentale di un caffè Made in Sicily, coltivazione atipica figlia del cambiamento climatico

La Sicilia terra di vigne, ulivi, agrumi ma anche di caffè. E’ il sogno della famiglia Morettino che da circa trent’anni porta avanti un progetto sperimentale nel settore, durante il quale ha visto nascere e crescere le  piante di caffè sull’isola, segno evidente del significativo cambiamento climatico a cui stiamo assistendo. Un segnale forte ricevuto dalla natura che ha dato vita, nella piantagione sperimentale Morettino, a un vero e proprio caffè nativo siciliano.

Quest’anno, proprio nell’anno del centenario dell’azienda, il raccolto ha regalato uno straordinario risultato in termini di qualità e quantità: “Siamo rimasti sorpresi dall’abbondante raccolto delle nostre piante, che abbiamo interpretato come un dono per tutto l’amore che in questi anni la nostra famiglia ha dato loro”, ha commentato Arturo Morettino, che ha seguito da vicino l’evoluzione delle piante e delle drupe negli anni. 

“Le caratteristiche sensoriali di questo caffè nativo di Sicilia sono un risultato unico che ci riempie di  orgoglio”, ha spiegato Andrea Morettino, quarta generazione della famiglia di torrefattori di Palermo. “La natura ci ha dato un segnale forte che merita di essere ascoltato e valorizzato. Stiamo assistendo a forti  cambiamenti climatici che devono farci riflettere sul presente e sul futuro della nostra terra, che ha  mostrato segnali di insofferenza e rischi per le tradizionali colture quali gli agrumi, ma anche inaspettate  potenzialità come dimostrano il successo delle coltivazioni di frutta tropicale in Sicilia quali mango, papaya,  avocado, kiwi o litchi siciliani”. 

Morettino vuole dare seguito all’ambizioso progetto sperimentale di filiera sulla pianta del caffè e sulla sua  coltivazione in Sicilia, con ulteriori sperimentazioni in corso in alcuni angoli dell’Isola selezionati in base alle  condizioni pedoclimatiche e al terroir. Un progetto aperto che coinvolgerà l’Università degli studi di  Palermo e l’Orto botanico, e specialisti dei processi di lavorazione come Adriano Cafiso, che cura i rapporti  direttamente con i piccoli coltivatori delle piantagioni dei principali paesi d’origine del caffè, e che vuole  coinvolgere tutti i coltivatori o gli studiosi che vorranno offrire il loro prezioso contributo.