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Snam, completata l’acquisizione di Edison Stoccaggio per rafforzare sicurezza e transizione energetica

L'operazione consolida il ruolo di Snam nella sicurezza energetica e supporta gli investimenti di Edison nella transizione verso un futuro più sostenibile

di Redazione Corporate

Snam ed Edison completano la cessione di Edison Stoccaggio: un'operazione strategica per la sicurezza energetica e la transizione verde

Edison e Snam hanno annunciato il completamento della cessione del 100% di Edison Stoccaggio, ora rinominata Stogit Adriatica, da Edison al Gruppo Snam. L’operazione, dal valore di circa 565 milioni di euro, comprende gli aggiustamenti previsti dal contratto e la ticking fee, oltre a un earn-out subordinato all’esito positivo del contenzioso amministrativo in corso sui ricavi riconosciuti negli anni precedenti per le attività del sito di San Potito e Cotignola.

Per Snam, attraverso la sua controllata Stogit, questa acquisizione rappresenta un ulteriore rafforzamento della sicurezza energetica nazionale e continentale. “In uno scenario che permane fragile e complesso, con questa operazione aggiungiamo un importante tassello al percorso intrapreso per rafforzare l’approccio sistemico alla sicurezza energetica del Paese. Con le altre iniziative che ci vedono fortemente impegnati, l’obiettivo è quello di dotare il sistema italiano ed europeo degli ulteriori elementi di solidità e sicurezza che sono necessari per un migliore equilibrio del mercato e una maggiore competitività”, ha dichiarato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam.

Grazie a questa operazione, la capacità complessiva di stoccaggio in capo a Snam cresce fino a circa 18 miliardi di metri cubi, di cui 4,6 destinati alla riserva strategica, raggiungendo oltre il 17% della capacità europea. L’acquisizione permette a Snam di ampliare il numero di siti di stoccaggio operati, che passano da nove a dodici, includendo gli impianti di Cellino (TE), Collalto (TV) e San Potito e Cotignola (RA), già parte del portafoglio di Edison Stoccaggio.

Dal canto suo, Edison sottolinea che la cessione dell’asset rientra in una strategia più ampia di transizione energetica, finalizzata alla valorizzazione delle risorse per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili e rafforzare il segmento downstream. “La valorizzazione di questo asset strategico per il Paese è coerente con il nostro percorso di transizione energetica e fornirà risorse addizionali per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili e per il bilanciamento del nostro profilo industriale con investimenti nel segmento downstream. È un passo ulteriore, molto concreto, verso l’obiettivo strategico di portare il contributo di attività rinnovabili, flessibilità, clienti e servizi al 70% dell’EBITDA del Gruppo entro il 2030”, ha dichiarato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison.

Il piano strategico di Edison per il periodo 2023-2030 prevede investimenti pari a circa 10 miliardi di euro, con l’85% allineato agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG’s). Nel 2024, l’azienda ha registrato un EBITDA di 1,7 miliardi di euro, con il 55% derivante da produzione green e dal segmento Clienti e Servizi, confermando il percorso verso un portafoglio industriale più sostenibile.L’operazione garantisce continuità operativa e finanziaria per Edison Stoccaggio, con il personale attualmente in forza che confluirà  nel Gruppo Snam. Snam si impegna a mantenere i livelli occupazionali e le condizioni economiche e normative in essere, assicurando sviluppo industriale di lungo periodo.

A livello nazionale, il sistema di stoccaggio del gas in Italia registra un livello di riempimento attorno al 50%, superiore alla media europea del 40%. L’integrazione degli impianti acquisiti da Edison consente a Snam di rafforzare il suo ruolo di operatore di sistema, garantendo una maggiore efficienza nell’integrazione tra le infrastrutture di trasporto e rigassificazione. Il sito di Collalto, il più grande tra quelli acquisiti, con una capacità di circa 580 milioni di metri cubi al giorno, rafforza il presidio del corridoio nord-est della rete di trasporto nazionale. San Potito e Cotignola, invece, con una capacità fino a 350 milioni di metri cubi, permette di garantire ulteriori flussi in ingresso al nodo strategico di Minerbio.

Questa acquisizione si inserisce nel piano strategico di Snam 2025-2029 e contribuirà positivamente all’utile netto del Gruppo, con un incremento stimato tra l’1,5% e il 2% già a partire dal 2025. L’operazione è stata finanziata attraverso l’emissione di un bond ibrido lo scorso settembre.