Economia

Nucleare, l'Italia riaccende l'atomo blu: piano da 46 miliardi. Coinvolti anche Enel e Leonardo

"Le rinnovabili non bastano". E adesso anche i cittadini concordano

di redazione economia

Nucleare, svelato il piano dell'Italia. Un maxi investimento puntando sui piccoli impianti

L'Italia punta sul nucleare, questa volta lo fa senza tentennamenti. Il governo Meloni ha capito che le rinnovabili non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno, da qui l'idea di strutturare un piano stimato intorno ai 46 mld dal 20230 al 20250 con l’obiettivo di riportare l’energia dell’atomo per uso civile tramite i piccoli impianti di tipo Smr e gli Amr di ultima generazione. Queste - in base a quanto risulta a Milano e Finanza - sarebbero le linee strategiche del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Si pensa a un nuova società a guida Enel (51%), con Ansaldo Nucleare (39%) e Leonardo (10%), che dovrà studiarne la fattibilità. Il ministro Adolfo Urso ne ha confermato la partenza entro fine anno, ma la società potrebbe essere costituita già prima di Natale. In questi giorni sono in corso gli ultimi ritocchi allo statuto.

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A fare da sponda a questo progetto del governo è arrivato anche un sondaggio appena realizzato da Swg, dal quale risulta che oggi il 51% dei cittadini si esprimerebbe a favore, ribaltando gli esiti del referendum del 2011, tranquillizzato dal fatto che la tecnologia scelta è quella degli Smr, reattori modulari di piccole dimensioni, accettati perché percepiti come più sicuri e adatti alle necessità dell’Italia. La conferma che si potrebbe davvero essere vicini a una svolta arriva dall’Ain, l’Associazione Italiana Nucleare presieduta da Stefano Monti, ingegnere nucleare e tra i massimi esperti internazionali del settore.

"Le rinnovabili - dice Monti a Milano e Finanza - non bastano. Sono fonti a intermittenza, vanno compensate o con batterie, al momento a costi assolutamente proibitivi e fuori mercato, o con sorgenti energetiche fossili: in Italia, e negli altri paesi Ue privi di nucleare, come back-up alle rinnovabili si usa normalmente il gas naturale, altamente climalterante. Il nucleare, invece - conclude Monti - è in grado di fornire in maniera decarbonizzata e senza stop tutti e tre i principali vettori energetici: elettricità, calore e idrogeno. Senza ideologie, e come raccomanda il rapporto Draghi, serve un approccio all’insegna della neutralità tecnologica".

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