Economia

Occhiali, il Made in Italy piace sempre di più: l'export vola a 4,8 miliardi

Di Monica Camozzi

Il settore dell’occhiale non solo regge, ma performa come un treno, diventando vanto nazionale: tutti in numeri

Poi incidono altri aspetti logistici come trasporti e imballi. Ma la richiesta di made in Italy vince su tutto: il made in Italy vince sulla qualità e sui processi, al punto che gruppi come Kering o Terios approdano qui per i loro brand. In particolare, Vitaloni tiene molto alla sostenibilità avendo una azienda, Vanni, che è società Benefit (fa occhiali da 30 anni con il claim “made in Italy for sure”, ndr). “Nei centri stile la produzione sostenibile è già intrinseca alla progettazione. Non c’è più spazio per il green washing. Anche in Anfao, la associazione dei produttori ottici, stiamo lavorando sul processo sostenibile. E sul valore aggiunto per le imprese che intendono certificarlo”.

Ora a Mido entra anche un messaggio di inclusione. Quest’anno, Giovanni Vitaloni e la sua passione per l’arte hanno fatto un bel regalo a Mido: focus della campagna, diretta da Max Galli in collaborazione con Mixer Group, erano le immagini di una artista africana con un grande talento nell’elaborare il colore. La campagna, dal titolo FRAMES, è un vero e proprio manifesto dalla forte matrice interculturale ed inclusiva, basato su contaminazioni e colore spettacolari.