Economia
Ocse, migliorano le stime dell' Italia: Pil -10,5% nel 2020
Ocse: piu' ottimista su Pil mondiale, -4,5% nel 2020
Il Pil dell'Italia nel 2020 subira' una contrazione del 10,5%. E' quanto emerge dall'Interim Economic Outlook dell'Ocse. Il dato e' migliore di 0,8 punti percentuali rispetto al -11,3% stimato dall'organizzazione di Parigi nel suo Economic Outlook dello scorso 10 giugno. Per il 2021 l'Ocse prevede una ripresa del 5,4%, nettamente peggiore rispetto al +7,7% stimato a giugno. Nel Def, il documento di economia e finanza, il governo ha previsto per l'Italia una contrazione dell'8% per il 2020 e un +4,7% per il 2021.
Lo scorso giugno nell'Economic Outlook l'Ocse aveva previsto che quest'anno, nel migliore dei casi, la discesa del Pil sarebbe stata dell'11,3%, se entro la fine dell'anno non ci fosse stata una ricaduta della pandemia e, nel peggiore dei casi, del 14%, se entro la fine dell'anno ci fosse stata una nuova diffusione del virus. Per il 2021 l'Osce a giugno ha previsto una ripresa che, nel migliore dei casi, sarebbe stata del 7,7% e nel peggiore dei casi del 5,5%. Ai primi di marzo, cioe' prima dell'inizio del lockdown, l'organizzazione di Parigi, a fronte di una crescita che nel 2019 era stata dello 0,3%, aveva stimato per l'Italia una crescita zero nel 2020 e una ripresa dello 0,5% nel 2021. Secondo l'Ocse "nuove misure di stimolo per rafforzare la domanda aggregata e migliorare le prospettive di una ripresa piu' forte vengono inoltre implementate in diverse economie avanzate, tra cui Francia, Germania e Italia". "In Europa - si legge ancora nell'Interim Economic Outlook - anche il piano di ripresa dell'Ue di 750 miliardi di euro (pari a circa il 5,5% del Pil Ue27 del 2019), finanziato mediante l'emissione di debito comune, fornira' un sostegno gradito agli investimenti, sebbene principalmente dopo il 2021, attraverso un misto di sovvenzioni e prestiti".
Ocse: piu' ottimista su Pil mondiale, -4,5% nel 2020
L'Ocse e' piu' ottimista sull'impatto del coronavirus sull'economia mondiale e prevede che il Pil globale subira' una contrazione del 4,5% quest'anno, per poi rimbalzare a +5% nel 2021. E' quanto emerge dall'Interim Economic Outlook dell'organizzazione di Parigi. Il dato del 2020 e' migliore di 1,5 punti percentuali rispetto al -6% previsto nell'Economic Outlook dello scorso 10 giugno e quello del 2021 e' di 0,2 punti percentuali inferiore al +5,2% di tre mesi fa. Lo scorso giugno nell'Economic Outlook l'Ocse aveva previsto che quest'anno, nel migliore dei casi, la discesa del Pil mondiale sarebbe stata del 6%, se entro la fine dell'anno non ci fosse stata una ricaduta della pandemia e, nel peggiore dei casi, del 7,6%, se entro la fine dell'anno ci fosse stata una nuova diffusione del virus. Per il 2021, a livello globale, aveva previsto una ripresa tra il 5,2% e il 2,8%.
- RIVISTI AL RIALZO PIL 2020 DI EUROPA, USA E CINA "Il calo del Pil globale nel 2020 - spiega l'Ocse - e' inferiore alle attese, sebbene ancora senza precedenti nella storia recente, ma questo maschera notevoli differenze tra i Paesi, con revisioni al rialzo in Cina, Stati Uniti ed Europa, ed esiti piu' deboli del previsto in India, Messico e Sud Africa". Piu' nel dettaglio per l'area euro l'Ocse per quest'anno prevede una contrazione del 7,9%, inferiore di 1,2 punti percentuali al -9,1 dello scenario migliore. Per la Francia il calo raggiungera' il 9,5%, quasi 2 punti percentuali in meno rispetto al -11,4% di giugno. Per il Regno Unito le previsioni indicano un -10,2%, contro il -11,6% di tre mesi fa. Piu' contenuta la discesa del Pil in Germania che secondo l'Organizzazione di Parigi segnera' -5,4% contro il precedente -6,6%. Negli Stati Uniti, che si preparano al voto per eleggere il presidente a novembre, le stime segnalano un vistoso miglioramento di 3,5 punti percentuali, con un -3,8%, a fronte del precedente -7,3%. Per la Cina l'Ocse prevede un Pil in rialzo dell'1,8% (il Dragone e' l'unico Paese avanzato a chiudere il 2020 col segno piu'), a fronte del -2,6% stimato tre mesi fa. L'India rappresenta invece il caso inverso e cioe' un Pil che nel 2020 peggiora rispetto alle stime di giugno. Secondo l'Ocse l'economia indiana subira' una contrazione del 10,2%, 6,5 punti percentuali piu' dura rispetto al -3,7% di tre mesi fa.
- RIVISTO AL RIBASSO PIL 2021 DI MAGGIOR PARTE ECONOMIE "Nella maggior parte delle economie - si legge nel rapporto Ocse - il livello del Pil alla fine del 2021 dovrebbe rimanere al di sotto di quello alla fine del 2019 e notevolmente piu' debole di quanto previsto prima del coronavirus, evidenziando il rischio di costi duraturi della pandemia". Piu' nel dettaglio il Pil dell'area euro crescera' del 5,1% contro il +6,5% stimato nel migliore dei casi a giugno, mentre quello della francia del 5,8% contro il +7,7%, quello della Germania del 4,6% contro il 5,8%, quello degli Usa del 4%, contro il +4,1% e quello della Cina dell'8%, in questo caso piu' del precedente +6,8%.
- CON EVENTUALE SECONDA ONDATA PREVISTO TAGLIO 2-3% PIL 2021 "Se la minaccia del coronavirus svanisce piu' rapidamente del previsto - si legge nel rapporto - una maggiore fiducia potrebbe aumentare in modo significativo l'attivita' globale nel 2021. Tuttavia, una piu' forte recrudescenza del virus, o misure di contenimento piu' rigorose, potrebbero tagliare 2-3 punti percentuali dalla crescita globale nel 2021, con una disoccupazione piu' elevata e un periodo prolungato di investimenti deboli".
- SENZA INTERVENTI TEMPESTIVI CALO PIL SAREBBE STATO MAGGIORE "Il PIL globale e' crollato nella prima meta' del 2020 quando la pandemia Covid-19 ha preso piede - si legge nel rapporto Ocse - con cali di oltre un quinto in alcune economie avanzate ed emergenti. Senza il supporto politico tempestivo ed efficace introdotto in tutte le economie, la contrazione del PIL sarebbe stata sostanzialmente maggiore. Il Pil e' aumentato rapidamente a seguito dell'allentamento delle misure di confinamento e della riapertura iniziale delle imprese, ma il ritmo della ripresa globale ha perso un po' di slancio nei mesi estivi".
- NEL 2021 BEN ACCETTE MISURE FISCALI AGGIUNTIVE "Il sostegno alla politica fiscale, monetaria e strutturale deve essere mantenuto per preservare la fiducia e limitare l'incertezza, ma evolvere con le condizioni economiche sottostanti". Piu' nel dettaglio, secondo l'Ocse, "il sostegno alla politica fiscale deve essere perseguito nel 2021 e sono ben accetti i recenti annunci in molti paesi di misure fiscali aggiuntive; l'obiettivo deve essere quello di evitare una stretta di bilancio prematura in un momento in cui le economie sono ancora fragili". "Il mantenimento di un forte sostegno fiscale non dovrebbe impedire gli adeguamenti necessari ai principali programmi di emergenza - inclusi i programmi di mantenimento del lavoro e le misure di sostegno al reddito - per limitare i costi a lungo termine della crisi e incoraggiare la necessaria riallocazione delle risorse verso settori in espansione".
- PIU' COOPERAZIONE GLOBALE, FRONTIERE APERTE E LIBERO SCAMBIO Per mitigare e sopprimere il virus in tutte le parti del mondo e accelerare la ripresa economica, l'Ocse considera "essenziale una cooperazione globale rafforzata per mantenere le frontiere aperte e il libero flusso di scambi, investimenti e attrezzature mediche e' essenziale".
- SPESA FAMIGLIE E' RIMBALZATA, SPESA PER SERVIZI MENO "La spesa delle famiglie per molti beni durevoli e' rimbalzata in modo relativamente rapidao, ma la spesa per i servizi, specialmente quelli che richiedono una stretta vicinanza tra lavoratori e consumatori o viaggi internazionali, e' rimasta contenuta".
- GIU' ORE LAVORATE MA AIUTI HANNO SOSTENUTO REDDITI "Le ore lavorate - spiega l'Ocse nel rapporto - sono diminuite in modo significativo ovunque, ma i regimi di sostegno del governo hanno contribuito a mantenere i redditi delle famiglie".
- INVESTIMENTI RESTANO DEBOLI E FRENANO RIPRESA "Gli investimenti delle imprese e il commercio internazionale rimangono deboli - rileva ancora l'Ocse - frenando la ripresa della produzione manifatturiera in molte economie orientate all'esportazione".