Economia
Pensioni, Ape volontaria: ecco la rata, quanti soldi in meno pensioni Ape
Pensioni, per l'Ape volontaria rata fino al 5,5%
Pensioni, per l'Ape volontaria rata fino al 5,5% per ogni anno anticipo, scrive il Sole 24 Ore. Pensioni, la rata per l'Ape volontaria potrà variare tra il 2% e il 5,5% per ogni anno di anticipo a seconda della percentuale dell'assegno chiesta. È quanto si legge nelle tabelle della presentazione degli interventi sulla previdenza in legge di bilancio. Se si chiederà l’85% della pensione netta maturata al momento dell’uscita con l'Ape volontaria la rata media sulla pensione al momento del pensionamento sarà in media del 4,7% per ogni anno di anticipo.
Per Ape fino 5,5% rata per anno anticipo
Il documento elaborato da Nannicini contiene molte tavole e anche esempi pratici degli effetti delle norme su singoli casi, portando ad esempio il caso ipotetico di Marco con una pensione lorda di 1.000 euro e quello di Martina con un assegno lordo di 1.615 euro.
Le tabelle del governo sull'Ape
Nel primo caso la pensione netta sarebbe 865 euro e chiedendo un anticipo dell'85% l’«assegno» che si riceverebbe mensilmente sarebbe di 736 euro per 3 anni e quando scatterà la pensione vera e propria prenderà 725 euro con un «costo» per vent'anni del 4,6% per ogni anno d'anticipo. Nel secondo caso invece Martina, a fronte di una pensione certificata di 1.286 euro e un anticipo richiesto dell’85% a 1.093 euro, prenderebbe dopo tre anni 1.078 euro con un «costo» del 4,7% per anno d'anticipo.
Le condizioni per accedere a Ape volontaria
L’Ape volontaria, ovvero quella che si chiede per scelta mentre in caso di condizioni di bisogno c'è l’Ape social - si spiega nelle tabelle - può essere chiesta da dipendenti pubblici, privati e autonomi con 63 anni di età e a 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia se si hanno almeno 20 anni di contributi. Si chiede la certificazione della pensione futura all’Inps e si sottoscrive online la proposta e la quantità prescelta dell’Ape. Dopo le opportune verifiche il prestito viene erogato in rate mensili fino all’età di vecchiaia. A quel punto il lavoratore va in pensione e riceve la pensione al netto della rata di ammortamento inclusiva di restituzione capitale, interessi e assicurazione. In caso di premorienza l’assicurazione paga il debito residuo e l'eventuale reversibilità viene corrisposta senza decurtazioni. Non ci sono garanzie reali sul prestito. Il prestito viene restituito in 20 anni e nel caso di una rata del 4,7% media (per un prestito per un anno di anticipo pari all’85% della pensione netta certificata) varierà dal 5,4% per il primo anno di restituzione al 4,1% dell’assegno per l’ultimo anno.