Economia
Pop Sondrio è spa. Il Ceo: "Non solo M&A". Revisione del piano entro marzo
L'assemblea ha decretato il passaggio ufficiale e il nuovo statuto del credito valtellinese con il 96% dei sì
Sul prossimo futuro post trasformazione il Ceo ha precisato: "La nostra banca per definizione è ad azionariato diffuso. Siamo un unicum di cui andiamo orgogliosi, che pero' non ci ha consentito nel tempo di raggruppare dei soci per definire un nocciolo duro di comando. E questo è uno dei punti di forza della nostra banca per quanto riguarda la stabilita' dell'azionariato".
"Noi abbiamo degli asset immateriali che hanno lo stesso valore per un interlocutore serio e intelligente rispetto agli asset materiali", ha proseguito Venosta. "Confidiamo che qualunque cosa accada vengano tenuti nella debita considerazione da eventuali futuri interlocutori ed è nostro dovere valorizzarli nell'interesse dei soci", ha aggiunto. "L'aspirazione - ha concluso Venosta - è che i nostri territori di elezione mantengano lo stesso livello di servizio e di attenzione che hanno avuto finora".
In tale contesto, PopSondrio "si riserva il pieno utilizzo della facoltà che la legge le attribuisce e quindi anche eventualmente di non liquidare in tutto o in parte' le azioni oggetto di recesso, anche se 'al momento la quotazione del titolo e' tale da renderci abbastanza tranquilli", ha dichiarato Venosta.
Le azioni oggetto di recesso potranno essere liquidate a 3,7548 euro a fronte dei 3,74 euro della quotazione a Piazza Affari. "Noi abbiamo sempre molto rispetto per tutti gli stakeholder - ha notato da parte sua il consigliere delegato Mario Pedranzini -.
"Considerato lo stato di salute della banca abbiamo ritenuto di essere fair sul recesso e non abbiamo scelto la strada di lasciare indeterminata per sempre questa possibilita'', rinviando sine die la decisione sul rimborso. Le azioni non saranno quindi "prese prigioniere" e se non potranno essere rimborsate "saranno rimesse nella disponibilità dei soci".
(Segue il commento di Corrado Sforza Fogliani...)