Economia
PopBari, Emiliano piazza un consigliere. Nel board neltra la Dem Capano
Manca poco per sapere quali saranno i nomi dei consiglieri della "Banca Popolare di Bari 2.0", così come l'hanno chiamata i commissari straordinari l'altro giorno in audizione di fronte alla Commissione Banche del Parlamento, visto che oggi scade il termine per la presentazione della lista per il board da parte del Mediocredito Centrale, dopo il salvataggio messo a segno a fine 2019 con il Fondo interbancario di tutela dei depositi costato in totale 1,6 miliardi e che consentirà all'istituto di voltare definitivamente pagina sulla gestione Jacobini.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, oltre al nome di Bernardo Mattarella, l'amministratore delegato di Mcc controllato da Invitalia che diventerà presidente della prima banca del Sud (Ceo sarà Giampiero Bergami), in quota Puglia ci sarà l’avvocata Cinzia Capano, già assessora nella giunta Emiliano del Comune di Bari e deputata del Partito Democratico nella XVI Legislatura. Un ingresso che testimonia il tentativo della politica di entrare nella stanza dei bottoni dei gruppi che, come PopBari, hanno ricadute importanti sul territorio. Velleità che ha ritardato la compilazione della lista e che avrebbe dovuto essere presentata infatti entro il 16 settembre.
Appena rieletto, il governatore della Regione ha manifestato l’intenzione della Puglia entrare nel capitale dell'ex popolare meridionale, in cui figurano al 97% Mcc e il Fitd, con 60 milioni di euro. Volontà che mercoledì i due commissari straordinari hanno salutato come "qualcosa di sicuramente molto importante e interessante".
Con l'ingresso della Capano in Cda si compie un primo step di avvicinamento che sulla carta, secondo quanto disegnato dal governo giallorosa, mira a fare del Mediocredito Centrale-Banca del Mezzogiorno un polo aggregatore di istituti bancari nel Sud, a partire dalla Popolare di Bari.
Intanto, il sindacato dei bancari First Cisl ha depositato oggi la costituzione di parte civile nel processo contro gli ex vertici del gruppo. "Confidiamo nell'accoglimento delle giuste ragioni che rappresentiamo", ha affermato la segretaria nazionale Sabrina Brezzo. First Cisl, "si è sempre opposta alle scelte disastrose che hanno portato la banca al dissesto - ha continuato la Brezzo - e non smetteremo mai di batterci affinchè non siano i lavoratori ed i clienti a pagarne le conseguenze, ma i veri responsabili".
"Quello di oggi è per noi un atto di doverosa coerenza ma dobbiamo tutti impegnarci, affinchè non si ripetano più crisi bancarie per mala gestio con le loro conseguenze nefaste per i territori e le comunità. Per questo chiediamo - ha rilevato - l'introduzione del reato di disastro bancario, dato che ad oggi le troppe fattispecie di reato di matrice economica e finanziaria presenti nel nostro ordinamento, si sono dimostrate inefficaci sia nel sanzionare adeguatamente i comportamenti delittuosi che nello svolgere un ruolo di reale deterrenza. Riteniamo - ha concluso- sia arrivato il tempo di un intervento deciso del legislatore in questa direzione".
Per Stella Sanseverino, reggente First Cisl in PopBari, "i lavoratori del gruppo sono stati, al pari della clientela, vittime della gestione scellerata della famiglia Iacobini. Ed in loro rappresentanza ed a tutela della loro integrità morale e professionale, First Cisl chiede che venga fatta luce quanto prima, stabilendo la verita' dei fatti".
@andreadeugeni