Economia

Rcs, altro che Toro: il lodo Solferino preoccupa Cairo. Rischio da 300 milioni

di Marco Scotti

Si avvicina la resa dei conti fra il presidente di Rcs e il fondo americano Blackstone sulla vendita di Via Solferino. Altro che i sette gol incassati dal Toro

Forse i sette gol incassati dal Torino nella sfida contro il Milan potrebbero non essere la notizia peggiore per Urbano Cairo. Il presidente e amministratore delegato di Rcs, infatti, si trova in un momento delicato della sua carriera di imprenditore. Da un lato, con la presentazione della trimestrale di Rcs ha di fatto mostrato che la sua cura sta funzionando. È vero che la moltiplicazione dei prodotti editoriali e la conseguente collocazione dei giornalisti su più fronti si è tradotto in un incremento del perimetro dei possibili canali di raccolta pubblicitaria a fronte di un mantenimento del costo del lavoro, ma la riduzione dell’indebitamento c’è ed è pure notevole.

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Il presidente di Blackstone Stephen Schwarzman

Dunque, dal punto di vista manageriale nulla si può imputare all’imprenditore alessandrino. Semmai le note dolenti arrivano dal cosiddetto “Lodo Solferino”. Si tratta della risoluzione della famosa querelle con Blackstone per la cessione della sede del Corriere di Via Solferino avvenuta nel 2013. Brevemente i fatti: otto anni fa il fondo americano compra per 120 milioni l’immobile con l’intento di riqualificarlo e di rivenderlo. All’epoca al timone di Rcs c’era il famoso “salotto buono della finanza” con Mediobanca, Pirelli, Fiat-Chrysler, Intesa Sanpaolo, Mittel, la famiglia Merloni, Della Valle e lo stesso Cairo che all’epoca faceva parecchia fatica a far sentire la sua proverbiale “r”.

Nel frattempo però le cose cambiano drasticamente. L’imprenditore conquista la maggioranza delle quote di Rcs e inizia a spulciare metodicamente conti e operazioni e rispolvera una sua convizione: il prezzo a cui è stato ceduto il mattone di Via Solferino non è per niente quello giusto. Passando ai fatti: intenta una causa chiedendo l’annullamento dell’operazione.

URBANO CAIRO
Il presidente e amministratore delegato di Rcs Urbano Cairo

Ma nel frattempo Blackstone ha già un accordo con Allianz per cedere l’immobile al prezzo di 250 milioni. Carte bollate, udienze e avvocati tra Usa e Italia. Poi la decisione definitiva: a maggio dello scorso anno la Camera arbitrale di Milano ha escluso l’invalidità dei contratti con cui è stata conclusa l’operazione (dunque la cessione è valida) ma imputando a Blackstone un comportamento tale da poter configurare un risarcimento nei confronti di Rcs.

E ha fissato per il 31 maggio il termine per il deposito del lodo. Qui però la vicenda si complica. Nella relazione semestrale di agosto 2020 l’azienda di Cairo dichiara che “non sussistono i presupposti per l’iscrizione di fondi rischi”. Significa che non viene accantonata liquidità perché non si pensa plausibile una possibile sconfitta contro Blackstone. Il quale, da New York, aveva fatto sapere di quantificare il danno della mancata vendita ad Allianz in almeno 300 milioni di dollari. Tutto questo si innesta su un rapporto non esattamente idilliaco tra Urbano Cairo e Intesa Sanpaolo.

(Segue...)