Economia
Recordati, ricavi in calo. Profitti giù più del doppio a 89,9 milioni
Recordati ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 89,9 milioni di euro, in calo del 19,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (incidenza sui ricavi 23,4%). I ricavi netti consolidati sono stati pari a 384,8 milioni (-10,3% o -6,8% a cambi costanti), riflettono il proseguire dell'impatto della pandemia, in particolare su prodotti legati a patologie influenzali stagionali, dell'effetto cambio negativo e della perdita di esclusività nel corso del 2020 dei prodotti silodosina e pitavastatina. L'Ebitda e' pari a 150 milioni (-13,2%) e l'utile operativo e' pari a 124,9 milioni (-15,9%).
L'utile netto rettificato è pari a 104,4 milioni (-16,6%). La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2021 evidenzia un debito netto di 852,6 milioni che si confronta con un debito netto di 865,8 milioni al 31 dicembre 2020. Il Cda ha anche approvato il piano per il triennio 2021-2023: prevede che lo sviluppo del gruppo Recordati continui a essere generato dalla crescita organica dell'attuale portafoglio prodotti accompagnata da acquisizioni e operazioni di business development mirate a rafforzare la presenza in entrambi i segmenti in cui opera. Per l'anno 2023, compreso l'apporto di ulteriori acquisizioni che potranno essere finalizzate nel periodo sotto analisi, si prevede di realizzare ricavi compresi tra 1,9 miliardi, Ebitda compreso tra 720 e 760 milioni e un utile netto rettificato compreso tra 530 e 560 milioni.
Come ha fatto sapere Recordati, i risultati del primo trimestre nonostante la flessione delle vendite, sono allineati con le attese. "In linea con gli obiettivi dichiarati a inizio 2021, prevediamo una graduale ripresa dei mercati di riferimento post pandemia nella seconda meta' dell'anno, con una minore incidenza di patologie influenzali per tutto il 2021", si legge in una nota. Per quanto riguarda le previsioni per il 2021, restano valide quelle pubblicate lo scorso febbraio (ricavi compresi tra 1,57 e 1,62 miliardi, Ebitda tra 600 e 620 milioni e un utile netto rettificato compreso tra 420 e 440 milioni).
Tornando ai conti, Recordati ha segnalato che il calo dell'utile dipende dalla riduzione dell'utile operativo e da una maggiore incidenza degli oneri finanziari che scontano perdite su cambi nette pari a 3,7 milioni e minori proventi rispetto al primo trimestre 2020.
Nel periodo sono stati pagati 35 milioni a Tolmar International a seguito dell'accordo di licenza per Eligard e 14,5 milioni ad Almirall per i diritti su Flatoril. Inoltre, sono state acquistate azioni proprie per un totale di 43,2 milioni, al netto delle vendite a seguito di esercizio di stock options. Il free cash flow e' stato pari a 110,2 milioni nel periodo, in aumento di 20,9 milioni rispetto al primo trimestre del 2020, prevalentemente per un minore assorbimento di capitale circolante. Il patrimonio netto e' pari a 1,329 miliardi.