Economia

Rischio Vicenza per VenetoBanca.Atlante dovrà vigilare anche sul Banco

Parla l'economista della Bocconi Andrea Resti, ex Eba e ora consulente del Parlamento europeo per la vigilanza bancaria

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

Mentre a Piazza Affari la volatilità continua a caratterizzare l'andamento dei titoli bancari (fortemente penalizzati in Borsa dall'inizio dell'anno), archiviato l'esito della ricapitalizzazione della Banca Popolare di Vicenza, gli operatori iniziano a interrogarsi su quale potrebbe essere il risultato dell'operazione di rafforzamento patrimoniale di Veneto Banca. Secondo Andrea Resti (nella foto sotto), docente di Economia degli Intermediari Finanziari alla Bocconi, ex vicepresidente del comitato consultivo dell'European Banking Authority (Ebae ora  consulente del Parlamento europeo per la vigilanza bancaria (da anni siede anche nel consiglio di sorveglianza di Ubi Banca), "c'è il rischio che su Veneto Banca ci possa essere un replay di quanto accaduto con Banca Popolare di Vicenza". Di più, "nella mission del fondo Atlante includerei anche la ricapitalizzazione del Banco Popolare". Ecco perché.


L'INTERVISTA

Prima, il problema della valutazione delle sofferenze. Poi, i dubbi sull'efficiacia del fondo Atlante. Ora, i pessimi risultati di alcuni colossi europei del credito che continuano a deprimerne l'andamento azionario. Pare che non ci sia pace per i titoli bancari in Borsa...
"Sono tanti i fattori negativi che in questo momento influenzano l'andamento azionario delle banche a Piazza Affari".

Quali sono?
"Innanzitutto, c'è la congiuntura economica che rende più difficile guadagnare con volumi stagnanti, tassi d'interesse negativi, prospettive di stabilità dei tassi su questi livelli e costi operativi ancora sovradimensionati. Le banche presentano infatti una struttura distributiva che è sostanzialmente la stessa di quella di un decennio fa, a fronte però di un business profondamente cambiato. C'è poi un altro aspetto negativo".

Quale?
"L'impostazione estremamente prudenziale da parte della Bce che non fa mistero di volere accantonamenti più elevati sulle sofferenze o, meglio ancora, di voler cessioni rapide di non performing loan (Npl) che mettono le banche a distanze di braccio dal problema, ma le cessioni sono dolorose per il conto economico. E' questa, insomma, la tenaglia in cui si stanno divincolando le banche. Se uno o più di questi fattori dovessero venir meno, il settore tornerebbe naturalmente a respirare. C'è anche da ricordare che le banche appartengono a un settore industriale che ha un'esposizione alla media del mercato molto forte anche perché fanno i loro utili sull'andamento del mercato stesso. Diversamente da un'azienda siderurgica o chimica, gli istituti di credito hanno un controvalore di risparmio gestito in calo se il mercato cala, incassando quindi meno commissioni. Non si fanno nuove Ipo od operazioni straordinarie? Ecco che le banche di conseguenza incassano meno commissioni di ristrutturazione e di collocamento e si verifica un effetto di retroazione sul fatturato del settore molto forte".

Quindi, ora è meglio stare alla larga dai titoli bancari in Borsa...
"Francamente non lo so. Vale sempre il principio della diversificazione del rischio. Se qualcuno vuole fare una scommessa limitata sul settore bancario, i multipli di oggi indubbiamente possono essere interessanti. Forse è meno pericoloso comprare azioni di banche stando attenti a dosare il proprio rischio che non lasciare invece investiti capitali ingenti in un deposito presso una sola banca o, peggio ancora, in titoli obbligazionari".

andrea resti
 

Sull'efficacia del fondo Atlante, ci sono pareri discordanti. Sia per quanto riguarda le operazioni di ricapitalizzazione sia per quanto riguarda la gestione del problema degli Npl. Qual è il suo?
"Mi viene sempre in mente una leggenda scozzese che dice che un cavaliere era talmente forte che dopo esser precipitato un giorno nelle sabbie mobili afferrò se stesso per il lembo degli stivali e riuscì a tirarsi su. Ecco: Atlante è il tentativo del sistema bancario di afferrare se stesso per il lembo degli stivali. Un tentativo che non si poteva non fare, ma che però ha margini di rischio".

Dopo l'ingresso massiccio nel capitale di Popolare di Vicenza, Atlante potrebbe intervenire anche nella ricapitalizzazione da un miliardo di Veneto Banca. Come crede che andrà quest'operazione? 
"
Speriamo vada in porto. Nella mission di Atlante, però, includerei anche la ricapitalizzazione del Banco Popolare: speriamo che anche il gruppo di Saviotti non abbia bisogno dell'intervento del fondo. Come ha dimostrato il rafforzamento della Popolare vicentina, mi sembra che il mercato sia abbastanza spaventato.  C'è il rischio, quindi, che con Veneto Banca ci possa essere un replay di quanto avvenuto con Banca Popolare di Vicenza. C'è un po' più di tempo a disposizione prima di far partire l'operazione e la possibilità, da parte degli advisor, di coinvolgere gli investitori istituzionali, ma si tratta comunque di un intervento con tempi molto ravvicinati  e il clima di mercato è quello che è".

(Segue...)