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Economia
Save, accordo Marchi-Deutsche Bank-Infravia: newco e Opa a 21€. Borsa ok

Fondi esteri in arrivo nel gruppo Save, la società che gestisce il polo aeroportuale Venezia-Treviso che sarà lanciata a 21 euro dopo il riassetto nell'azionariato. Dopo mesi di indiscrezioni e ipotesi circolate negli ambienti finanziari, questa mattina è stato annunciato l'accordo fra Enrico Marchi (con le sue controllate Giovanni Marchi e Aprile) e il socio storico Andrea de Vido sull'uscita di quest'ultimo da Finint, la finanziaria che detiene il controllo di Save. L'intesa per il riassetto prevede l'ingresso dei fondi infrastrutturali europei gestiti da Deutsche Asset Management e Infravia Capital Partners.

La partnership prevede la costituzione di una newco in cui far confluire la partecipazione di controllo di Save, che a sua volta lancerà un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulla società al prezzo di 21 euro per azione. La newco (o BidCo), spiega una nota, "sarà partecipata da Enrico Marchi e dai fondi gestiti da Deutsche Asset Management e InfraVia e controllata congiuntamente dagli stessi tre soggetti".

Al closing dell'accordo tra Marchi e le sue controllate, i fondi gestiti da Deutsche Asset Management e Infravia "verrà stipulato tra di loro in quanto soci di Bidco un accordo parasociale per il controllo congiunto della società". 

Nell'ambito di questa operazione, Star Holdings, la società controllata indirettamente da Morgan Stanley Infrastructure, si è impegnata a vendere la sua partecipazione indiretta in Save. Il closing tra Enrico Marchi e i due fondi è subordinato al "verificarsi delle condizioni sottostanti l'accordo tra Marchi e Andrea De Vido", che uscirà dall'azionariato di Finint cedendo il suo 50% allo stesso Marchi, e all'autorizzazione dell'autorità antitrust.

"Nel caso in cui, invece, le condizioni sospensive dell'accordo tra Enrico Marchi e Andrea de Vido non si avverino, non si darà esecuzione né a tale accordo, né all'accordo con i fondi e dovrà essere dato corso ad un percorso di valorizzazione di Finint e dei suoi asset, tra cui Save, tramite uno o più processi competitivi". Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno organizzato il finanziamento dell'operazione.

Banca Imi conferma su Save la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 19,4 euro evidenziando che "attraverso questo deal Marchi e' riuscito effettivamente a trovare una 'exit strategy' per Vido e allo stesso tempo a mantenere un ruolo nella gestione di Save, che e' stata valutata" a multipli che vedono un premio di circa il 50% rispetto alla media "dei multipli del settore".

In questo scenario, proseguono gli analisti, "un potenziale 'game changer' potrebbe essere la mossa di Atlantia che detiene circa il 22% di Save. Considerando" gli accordi siglati "vediamo come improbabile una contro offerta da Atlantia, mentre non escludiamo che potrebbe mantenere la sua quota in Save in attesa di diventare un azionista piu' attivo nel lungo periodo, mentre i due fondi potrebbero decidere di uscire dall'investimento. Nel complesso, giudichiamo la valutazione di Save adeguata" ed essendo il prezzo di 21 euro allineato agli attuali livelli di Borsa, "confermiamo la raccomandazione hold in attesa di eventuali decisioni da Atlantia".

Kepler Cheuvreux, che non esclude un rilancio dell'offerta, conferma il rating hold su Save "sulla base dei fondamentali". Non è invece ancora chiaro cosa farà Atlantia con la sua quota del 22%, proseguono gli analisti, che sarebbero comunque più inclini a vedere un'uscita da Save considerando i circa 70 milioni di plusvalenza.

Immediata la reazione del titolo a Piazza Affari, dove Save sale sopra il prezzo dell'Opa. I titoli della societa' veneta passano di mano a 21,34 euro, in rialzo del 5,1%

 

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