Economia

Spread, Bagnai attacca Draghi: "Intervento improprio sulle banche"

Bce, Alberto Bagnai (Lega): "Improprio che Draghi emetta allarme su tenuta banche"

"Mi sembra improprio che il massimo responsabile della stabilita' finanziaria in Europa emetta degli allarmi, seppur poi velati, circa la tenuta delle banche di un Paese che e' sotto il controllo della sua vigilanza". Lo afferma il presidente della Commissione Finanze del Senato, Alberto Bagnai, a Radio Anch'io in merito alle parole del numero uno della Bce, Mario Draghi. 

"Difficilmente - prosegue Bagnani - mi immagino un governatore della Banca d'Italia dire che una banca tale e' poco solida a mercati aperti. Un comportamento simile sarebbe del tutto assurdo, come e' assurdo che il governatore della Bce dica che c'e' un rischio, lui quel rischio deve gestirlo e finora lo ha fatto tramite il Quantitative esasing. il Qe e' l'acquisto di titoli pubblici e privati da parte della Bce cioe' una monetizzazione mascherata del debito pubblico".

Con il Qe, dice ancora, "la Bce ha fatto senza dire che lo stava facendo quello che le banche centrali in tutto il mondo fanno cioe' ha garantito il debito pubblico". Sulla fine del Qe Bagnai aggiunge: "c'e' un'apertura al fatto che le politiche non convenzionali possano proseguire se le condizioni lo richiederanno". Sul fatto che altri esponenti del governo abbiano lanciato un allarme sulle banche Bagnai precisa: "Io la preoccupazione sulla tenuta del sistema bancario l'ho espressa nel 2013 prima che venisse approvata dai governi precedenti la proposta del Bail in che poi ha rappresentato alla fine del 2015 una massiccia perdita di capitalizzazione per tutto il sistema bancario italiano".

E' chiaro secondo Bagnai "che il nostro Paese ha delle difficolta' strutturali che vanno affrontate non minacciando le banche ma facendo politiche per la crescita ed e' esattamente quello che questo governo sta facendo" Dunque, conclude, "ravviso qualcosa di paradossale e surreale in questo dibattito, si creano allarmi che non esistono tramite un sistema dei media che ancora risponde all'opposizione che fa il suo lavoro".