Economia
Starlink, Musk strizza l'occhio a Salvini: "L'accordo dell'Italia con Space X sarà fantastico, altri in Ue ci seguiranno"
"Sarà fantastico. Anche altri Paesi in Europa chiederanno di usufruirne": così Elon Musk risponde al vicepremier Salvini che aveva auspicato a un accordo per l'utilizzo di Space X considerandolo un'opportunità
Musk replica a Salvini e l'Ue "benedice" una possibile intesa: "Compatibile con il progetto Iris²"
"Sarà fantastico. Anche altri Paesi in Europa chiederanno di usufruirne". Così Elon Musk su X risponde al vicepremier Matteo Salvini che ieri, sulla stessa piattaforma, aveva auspicato un accordo per l'utilizzo di Space X considerandolo un'opportunità. "Musk è un protagonista dell'innovazione a livello mondiale: un eventuale accordo con lui per garantire connessione e modernità in tutta Italia non sarebbe un pericolo ma una opportunità. Confido che il governo acceleri in questa direzione, perché offrire servizi migliori ai cittadini è un dovere", aveva dichiarato nella giornata di ieri il leader del Carroccio.
Su una possibile intesa tra il governo italiano e l'azienda di satelliti del magnate è intervenuto oggi un portavoce della Commissione Ue che interpellato dall'Ansa ha spiegato che l'ipotesi di un accordo "è compatibile con la partecipazione al progetto Iris², la costellazione per l'internet satellitare dell'Unione Europea". "Un regolamento dell'Ue, ha sottolineato, istituisce il sistema Iris² ed è quindi applicabile in tutta l'Ue. L'Italia, in quanto Stato sovrano ha il pieno potere discrezionale di procedere con decisioni e azioni sovrane".
Intanto il referente italiano di Elon Musk, Andrea Stroppa, in un post su X ha simulato una sessione di domande e risposta sulla situazione dei satelliti in Europa. Secondo Stroppa di certe notizie non c'è traccia da nessuna parte "perché non bisogna parlarne, sennò i padroni si arrabbiano. Hai letto stamattina i giornali, no? L'ordine è "Musk cattivo, Meloni venduta". Stroppa ha affermato che l'Italia con 500 milioni spesi ha solo il 3,4% nel consorzio europeo per il lanciatore Ariane6, nel quale, ha affermato, non c'è nessun italiano che decide e per un razzo "nato già vecchio" che ha fatto il suo primo lancio a fine del 2024 e ha detto "ironia della sorte si sono dovuti fermare di nuovo prima di lanciarlo perché ha problemi tecnici".
"L'Europa ha un razzo per lanciare i satelliti a bassa orbita si chiama Ariane6 che andrà a sostituire un vecchio razzo chiamato Ariane5 - ha scritto ancora Stroppa. "Tutto è iniziato il 2 dicembre 2014 (Renzi PdC, Calenda Ministro) con una riunione operativa degli Stati Europei. C'era ovviamente anche l'Italia con il suo governo. L'obiettivo era quello di avere il razzo Ariane6 pronto per il 2020". Ma poi, ha continuato, "nel 2020 non c'era ancora nulla. L'unica cosa che saliva alle stelle erano i soldi pubblici che venivano dagli Stati europei per finanziare il progetto", "pubblicamente si sa che sono stati spesi oltre 4 miliardi di euro di cui 500 milioni italiani". E con mezzo miliardo ha risposto Stroppa ad una domanda retorica non siamo terzi nel consorzio ma abbiamo il 3%.
"L'Italia, - ha affermato Stroppa- nel consorzio delle aziende ha il 3,4%. Il 74% è di un gruppo a maggioranza francese con una compagine minoritaria tedesca. 8,3% è direttamente di un gruppo tedesco e il 3,4% italiano. Il resto suddiviso fra altre aziende dei diversi paesi europei". E, si è chiesto in un'altra domanda retorica: "Nel consorzio c'è qualche italiano che decide?", "No, mi dispiace. Nemmeno uno", è la risposta. E ancora: "Ma almeno lanciamo da qualche base italiana?", "No, mi dispiace. Francese". "Cioè, abbiamo messo tutti quei soldi ci siamo beccati in silenzio un ritardo di anni e non contiamo niente. Uffa. Vabbè, ma almeno il razzo come sta andando?", ha scritto ancora Stroppa, simulando un'altra domanda. "Male, per Dio, ha fatto il suo primo lancio a fine 2024. Dopo 10 anni dall'annuncio e 4 anni di ritardo dalla tabella di marcia. È nato già vecchio e ironia della sorte si sono dovuti fermare di nuovo prima di lanciarlo perché ha problemi tecnici".