Economia
Startup innovative e venture capital nel convegno Acri con Cdp
Presso Cariplo Factory di Milano un convegno sulle opportunità del venture capital per le startup innovative. Presente all’incontro Palermo di Cdp
Sono 10.075 le startup innovative in Italia, con una crescita di 300 unità ogni trimestre e un capitale sociale complessivo che ammonta a 489,3 milioni di euro. Questi i dati che emergono dalla ricerca “Startup innovative e sviluppo di canali di finanziamento diretti e indiretti” promossa da Acri e presentata oggi a Milano con la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti.
All’interno di Cariplo Factory a Milano si è tenuto il convegno dal titolo “Startup innovative: un sistema tra opportunità di scenario e problemi di crescita” durante il quale è stata presentata la ricerca curata da Silvia Marinella Fontana dell’Università degli Studi di Padova per conto di Acri.
All’incontro hanno partecipato: Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri; Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti; Anna Gervasoni, direttore generale di Aifi; Federico Delfino, presidente Commissione Ricerca scientifica di Acri; Marco Cantamessa, Politecnico di Torino; Alessandro Grandi, Università di Bologna; Silvia Marinella Fontana, Università di Padova. Al termine della mattinata una tavola rotonda, moderata dal direttore Area scientifica e tecnologica di Fondazione Cariplo Carlo Mango, a cui hanno partecipato alcuni esponenti di start up innovative.
Secondo la ricerca negli ultimi anni abbiamo assistito all’aumento in Italia delle startup innovative. Oggi sono più di 10mila e impiegano un totale di 53.700 persone, tra soci (40.886) e addetti (12.818). Hanno sede prevalentemente in Lombardia (2.543), Lazio (1.124), Emilia Romagna (891), Veneto (879) e Campania (788).
Si tratta di un bacino importante di occupazione giovanile, ma che fatica a raggiungere i livelli degli altri Paesi. Una delle sfide più grandi riguarda quindi la crescita e lo sviluppo di un ecosistema sostenibile di innovazione in Italia, determinante per il sistema produttivo italiano e per la creazione di opportunità lavorative. All’interno di tale ecosistema, il convegno ha voluto indagare il ruolo che fondazioni bancarie e venture capital ricoprono come acceleratori di crescita.
“Grazie alla loro natura di soggetti privati che mirano all’interesse collettivo”, ha dichiarato Giuseppe Guzzetti, “le fondazioni di origine bancaria hanno un orizzonte di lungo periodo e si pongono tra i soggetti che concorrono alla crescita dell’ecosistema dell’innovazione. Lo fanno puntando sul trasferimento tecnologico e favorendo l’incontro tra università e imprese, tra saperi e fare, tra giovani talenti e investitori”. “In questo modo”, ha aggiunto Guzzetti ai microfoni di Affaritaliani.it, “contribuiamo, insieme agli operatori della finanza presenti oggi, a contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile. I nostri giovani hanno idee valide e innovative, ma necessitano di trovare chi può tradurre quelle idee in iniziative industriali, quindi di capitali che possono venire dal venture capital”.
VIDEO - Guzzetti, ACRI: "Sostenere lo sviluppo delle startup per produrre occupazione"
“L’impegno delle Fondazioni a sostegno delle startup innovative”, ha commentato Federico Delfino, presidente Commissione Ricerca scientifica di Acri, “si esplica in diversi modi: da un lato, con investimenti finanziari nel venture capital, dall’altro, con l’attività erogativa nel settore Ricerca e Sviluppo verso progetti mirati di incubazione e accelerazione di nuove imprese o la creazione di luoghi fisici o virtuali idonei ad abilitare l’incontro e la contaminazione di soggetti diversi, facendo da innesco alla nascita o allo sviluppo di imprese innovative”.
La filiera dell’innovazione al centro del Piano industriale di Cdp
Tra i principali operatori a sostegno della crescita dell’ecosistema dell’innovazione, Cassa Depositi e Prestiti che, nel Piano industriale 2019-2021 presentato lo scorso dicembre, ha inserito diversi progetti a sostegno del venture capital e delle startup. L’impegno di CDP si è poi espresso nella partecipazione al Fondo Nazionale Innovazione, un SGR multifondo che potrà investire in Fondi di Venture Capital o direttamente in startup e PMI innovative.
“Il valore aggiunto che possiamo dare”, ha commentato Fabrizio Palermo di CDP ad Affaritaliani.it, “oltre a immettere risorse finanziarie in fase di avvio della startup, è quello di seguire le aziende lungo tutte le fasi di sviluppo fino a quando non avranno raggiunto dimensioni medie”. CDP sta operando per generare una filiera dell’innovazione che accompagni le imprese lungo l’intero arco di vita, occupandosi della parte di ricerca di capitali così da lasciare spazio e tempo allo startupper per definire la strategia e far evolvere il modello di business: “All’estero questa filiera di supporto esiste già. Nei prossimi anni vogliamo portare anche in Italia questo modello che prevede l’immissione di risorse, ma anche la messa a punto di un network che favorisca gli investimenti”. A proposito di investimenti, ha continuato Palermo: “Con Sace Simest siamo il soggetto che oggi, a livello italiano, promuove tutta la filiera dell’export. Questo ha un duplice vantaggio: da un lato, favorisce l’accesso delle startup all’estero e, dall’altro, permette di attrarre capitali e investimenti dagli altri Paesi”. Tra i settori che vedranno uno sviluppo maggiore, “il Deep Tech”, ha concluso Palermo, “con temi molto prossimi al dna italiano dell’ingegneria e della meccanica dove le nostre aziende medie potranno fungere da volano”.
VIDEO - Palermo, CDP: "Più risorse alle startup in logica di filiera"
Il venture capital in Italia: da Aifi la richiesta di un salto di qualità
All’incontro Anna Gervasoni di Aifi ha dato un inquadramento dell’industria del venture capital in Italia, un settore che ha “subito una forte accelerazione della raccolta negli ultimi anni, ma che è ancora indietro rispetto alla media dei Paesi”. “Il venture capital è sicuramente il mezzo più moderno per aiutare l’ingegno e la tecnologia a diventare impresa”, ha commentato Gervasoni ad Affaritaliani.it. “Oggi, per fare startup, abbiamo bisogno di capitale, finanziario, umano e imprenditoriale, ma sono ancora troppo pochi gli operatori e, di conseguenza, è scarsa la raccolta. Al momento abbiamo una ventina di operatori contro i 100 degli altri Paesi; dobbiamo fare un salto di qualità”.
VIDEO - Gervasoni, AIFI: "Venture capital modo più attuale per sostenere startup"
La ricerca completa si può scaricare a questo link: http://bit.ly/acri_startup