Economia
Superbonus, allarmismi inutili: ecco perchè i crediti non generano debito
Superbonus/ Chi dice che i crediti fiscali legati all’attività edilizia creano debito, non capisce un accidente di come funziona l’economia... L'analisi
Il 23 febbraio, il direttore di Eurostat che è un italiano, Luca Ascoli ha dichiarato che questi crediti fiscali non costituiscono debito e tutti possono digitare 2023 02 14 - Luca Ascoli Eurostat - Commissione Finanze Camera - YouTube e sentire dalla sua stessa voce che anche se riducono in futuro le entrate dello stato “Eurostat non ha mai detto che ci sarà un aumento del debito governo, non vi è stato alcun impatto sul debito né vi sarà”. Come mai Eurostat dice che questi crediti vengono contabilizzati come “deficit”, ma non come debito pubblico? Perché dipenderà se quando li utilizzi il reddito (tassabile) nell’economia sarà aumentato e di quanto. Come si è visto dal grafico iniziale delle costruzioni in Italia, c’è stato con questi crediti fiscali cedibili l’indice del settore costruzioni, che con l’austerità era crollato da 180 a 80 è balzato a 130, quindi +65%.
Questo aumento genera anche più reddito tassabile e questi crediti fiscali hanno indotto un’ attività economica addizionale, edilizia in questo caso che poi compensa gli sconti fiscali. Bisognerà vedere cosa sarà poi il fatturato tassabile che viene creato lavorando e spendendo per rifare case. Ma non puoi saperlo nel momento in cui li emetti per cui sarebbe assurdo dire che se ne emetti per 60 mld, ad esempio, sono un aumento di debito di 60 mld. Se questo aumento di fatturato genererà ora più tasse e quindi lo Stato incasserà di più e questo incasso compenserà lo sconto fiscale non ci sarà necessità di emettere più BTP.
Può essere che l’effetto di reddito addizionale compensi o più che compensi lo sconto fiscale futuro o può essere che non lo compensi tutto. Forse alla fine ci sarà un aumento di emissione di BTP di 10 mld, ma forse anche invece una diminuzione. Sarebbe assurdo segnare come aumento di debito 60 miliardi di crediti fiscali emessi nel 2022, perché può essere che se poi si fanno i conti di tutti gli effetti di fatturato e reddito nel 2023 e 2024 alla fine siano di 100 miliardi o forse 120 o 130 miliardi, considerando poi le ricadute (i muratori e geometri pagati che spendono di più…). E su questi miliardi addizionali di reddito si pagheranno più tasse e non ci sarà bisogno di emettere più debito pubblico o solo in piccola parte.