Economia
Milano, la tassa di soggiorno degli affitti brevi come quella degli hotel a 5 stelle. Boom di incassi per il Comune, ma i gestori degli immobili non ci stanno
Per il 2024 la richiesta a chi soggiorna nella capitale lombarda era di 5 euro per i super alberghi contro 4,5 euro per i comunque più modesti, appartamenti in affitto. Monta la protesta dei gestori immobiliari
A Milano la tassa di soggiorno per gli affitti brevi è simile a quella degli hotel di lusso: la protesta dei property manager
A Milano la tassa di soggiorno degli hotel cinque stelle non è molto distante rispetto a quella degli appartamenti in affitto breve. Per il 2024 la richiesta a chi soggiorna nella capitale lombarda era di 5 euro per i super alberghi contro 4,5 euro per i comunque più modesti, appartamenti in affitto. Il comune quest'anno incasserà ben 70 milioni di euro ma non contento, grazie a una legge ad hoc varata per il Giubileo 2025, che però si svolge a Roma, ha deciso di incrementare, dal 1 gennaio, la gabella portandola a 7 euro per gli alberghi di lusso a 4 e 5 stelle e a 6,30 euro per gli appartamenti in affitto breve.
Il risultato sarà un aumento degli introiti per il comune che, secondo le previsioni, dovrebbe superare i 100 milioni di euro. La notizia non fa felici i property manager degli appartamenti che si sono riuniti in una associazione di categoria, l'Aigab. "Purtroppo alzare così tanto la tassa di soggiorno porterà certamente conseguenze nel numero di notti che le persone decidono di passare a Milano- spiega Marco Celani- presidente di Aigab. Infatti per una famiglia di 4 persone, ossia la categoria che più si rivolge agli affitti brevi, l'esborso giornaliero sarà di circa 25 euro. La nostra attività crea un notevole indotto per le città in generale. Abbiamo inoltre dimostrato più volte che non è l'attività degli affitti brevi a portare aumenti ai canoni di affitto ma l'inflazione, con l'aumento delle spese condominiali. Oltre ovviamente alle paure dei proprietari sul fronte degli inquilini morosi tanto che spesso decidono di lasciare le case sfitte. In questo caso poter mettere il proprio appartamento nel mercato degli affitti a breve diventa una opportunità ma il prezzo deve essere ragionevole".
Milano si allinea dunque a Roma per il costo della tassa di soggiorno per gli affitti brevi anche se però leggermente più cara: 6,30 euro contro i 6 euro della capitale. La città capitolina fa comunque un distinguo tra hotel 5 stelle, dove gli ospiti infatti pagano 10 euro a notte di tassa, e affitti brevi che vengono divisi in categoria 1 (tassa 6 euro a notte) e 2 (con tassa a 5 euro). A Milano oltretutto gli hotel a 1,2 e 3 stelle (una divisione ormai complicata da fare e spesso non veritiera) pagano molto meno: tra 1 e 1,80 euro a notte.