Economia
Dall'IA al cloud, il futuro del credito al consumo è sempre più tech
Il settore sta vivendo una rapida evoluzione grazie alle nuove tecnologie, con un focus sull'inclusività, la sostenibilità e la personalizzazione dei servizi
OCS predice il futuro del credito al consumo: le 5 tendenze FinTech per il 2024
Negli ultimi anni il consumer finance, e più in generale il settore finanziario, hanno subito una serie di trasformazioni radicali, che hanno come denominatore comune il fatto di essere state abilitate dall’innovazione tecnologica. Dal mobile banking all’adozione del cloud, passando per l’affermarsi della disintermediazione, il progressivo abbandono delle filiali e la richiesta di prodotti sempre più personalizzati, sostenibili e inclusivi: è in atto una vera e propria rivoluzione LendTech, che ha reso la gestione del credito più semplice, immediata e conveniente, sia per gli operatori che per i consumatori.
In questo scenario in continua evoluzione, cosa riserverà il prossimo futuro? OCS – partner digitale di riferimento nel settore bancario e finanziario, ha provato a rispondere a questa domanda, delineando le 5 tendenze che accompagneranno il settore nel corso del 2024.
Dal credit scoring all’interazione con il cliente: i nuovi scenari aperti dall’AI
Il 2024 sarà l’anno in cui le infinite potenzialità dell’AI generativa si trasformeranno in applicazioni concrete, con un impatto significativo anche nel mondo dei servizi finanziari. In realtà, guardando in particolare al consumer finance, già da tempo l’intelligenza artificiale è entrata a pieno titolo in alcuni processi, come per esempio il credit scoring, consentendo valutazioni molto più accurate e predittive della capacità di pagamento dei clienti, grazie all’inclusione nell’analisi di fattori non prettamente finanziari, come indicatori comportamentali e alternative data. Gli algoritmi di intelligenza artificiale sempre più avanzati consentiranno, nel tempo, di raffinare ulteriormente i modelli di credit scoring in base a nuovi dati e trend emergenti.
Guardando più in generale al settore bancario, l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo cruciale anche nelle procedure di onboarding e, a seguire, nella fidelizzazione del cliente. Le applicazioni di Conversational AI abiliteranno infatti un’esperienza sempre più semplice e intuitiva, consentendo agli utenti di eseguire più facilmente le proprie transazioni, grazie all’aiuto di chatbot e assistenti digitali. L’AI contribuirà inoltre ad efficientare l’identificazione digitale, con una conseguente destrutturazione e semplificazione dei processi di KYC (Know Your Customer).
Disintermediazione e convergenza tra pagamenti e credito
Per rispondere alla crescente competitività del settore e alle mutate esigenze dei clienti finali, sempre più orientati all’utilizzo di dispositivi mobile e, più in generale, alla ricerca di semplificazione, personalizzazione dei servizi e disintermediazione, nei mesi a venire si confermerà la necessità di sviluppare nuovi e più efficaci modelli di business in ambito finanziario. Il mercato scommette infatti su una sempre maggiore convergenza tra pagamenti e credito al consumo: l’utente, ormai abituato ad acquistare con un clic, vuole poter scegliere con la stessa immediatezza, facilità e qualità dell’esperienza anche la modalità di pagamento e/o di finanziamento.
La dimostrazione più evidente di questa progressiva convergenza, soprattutto in ambito e-commerce, arriva dal fatto che in Italia, negli ultimi anni, il Buy Now Pay Later ha sperimentato una crescita esponenziale, registrando tassi di incremento del 35% nel 2021 e del 47% nel 2022 (dati Crif). Seppur in ritardo, anche nel nostro Paese si sta quindi recuperando terreno rispetto ad altre aree geografiche in cui il livello di adozione delle soluzioni di finanza integrata è già molto avanzato, come il Nord Europa e gli Stati Uniti: si prevede che questa tendenza sarà confermata anche nell’anno appena iniziato.
Tecnologia al servizio della finanza inclusiva: l’attenzione è sulle fasce più deboli
Secondo l’ultimo report della Banca Mondiale, a livello globale si registrano 1,4 miliardi di unbanked, ovvero persone senza alcun accesso o conto bancario. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le differenze percentuali tra economie avanzate (24%) e in via di sviluppo (29%) non sono significative. Al di là della collocazione geografica, ad influire maggiormente sono invece fattori come l’età anagrafica, il livello di istruzione e il genere: ad esempio, in Italia, soltanto il 58% delle donne ha un conto corrente intestato personalmente (dati Global Thinking Foundation).
Con queste premesse, acquista maggior rilevanza il concetto di finanza inclusiva, ovvero il complesso di attività sviluppate per favorire l’accesso ai servizi bancari a quei soggetti non ancora del tutto integrati nel sistema finanziario ordinario. Per abbattere le barriere d’accesso che ancora rimangono, è necessaria una stretta collaborazione tra organizzazioni pubbliche, datori di lavoro privati, fornitori di servizi finanziari e abilitatori tecnologici. Il 2024 segnerà un passaggio essenziale in questo percorso di costruzione di un’economia davvero aperta a tutti (giovani e donne comprese): l’innovazione sarà chiamata ad accompagnare gli operatori del credito in queste delicate evoluzioni sociali.
Cloud come abilitatore di nuovi modelli di business
In Italia gli investimenti in cloud restano ridotti rispetto ad altri Paesi europei e il settore bancario non fa differenza: molti player, rispetto a questa tematica, si trovano ancora oggi in una fase di valutazione e progettazione. Tuttavia, la strada è segnata e il 2024 potrebbe rappresentare un punto di svolta: come emerso da un’analisi di Oliver Wyman su dati Accenture Altimeter relativi a 16 Paesi su scala globale, le banche stanno già migrando il proprio mainframe verso Cloud pubblici (63%), ibridi (31%) e privati (6%).
I vantaggi del passaggio al cloud sono molteplici: dal rapido time to market alla riduzione delle criticità tecnologiche, per arrivare alla disintermediazione dei processi e all’ottimizzazione dell’IT spending, grazie ad una maggiore efficienza e scalabilità. D’altro canto, la trasformazione digitale in atto richiederà, di pari passo, un’altrettanto radicale rivoluzione culturale: per abilitarla, oltre all’infrastruttura tecnologica, sono infatti necessari investimenti mirati in termini di formazione continua e aggiornamento delle competenze.
Maggiore sostenibilità, richiesta sia dai consumatori che dal legislatore
Dopo la battuta d’arresto subita dal settore lo scorso anno, si stima che nel 2024 i flussi del credito torneranno a crescere, anche grazie alla maggiore sensibilità di domanda e offerta verso le soluzioni specificatamente studiate in ottica di sostenibilità: a confermarlo è la 55^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia.
Secondo le previsioni, la maggiore attenzione alle tematiche green contribuirà a guidare la ripresa, complice la crescente attenzione da parte del legislatore – per esempio, con l’introduzione dell’obbligo di presentare annualmente il Bilancio di Sostenibilità per un numero sempre crescente di aziende. Ma saranno gli stessi consumatori a rivelarsi più attenti alle questioni ambientali, anche per quanto riguarda i servizi finanziari. Dalla dematerializzazione, con l’abbandono della carta, alla firma digitale, diventerà quindi cruciale per banche e operatori finanziari offrire prodotti in grado di soddisfare la domanda di una clientela più sensibile – e, di nuovo, la tecnologia potrà rivelarsi fondamentale in questo processo.
Gianni Camisa, CEO di OCS, commenta: “In uno scenario sempre più competitivo, bisogna saper restare vigili e aggiornati, focalizzandosi sia sulle tendenze strategiche che su quelle più strettamente tecnologiche. L’innovazione deve essere considerata come un mezzo per raggiungere uno scopo: è quindi fondamentale, per gli addetti ai lavori, sapersi districare tra le opzioni offerte e individuare quale possa essere realmente funzionale al proprio business. Da sempre, il compito di OCS è proprio quello affiancare gli istituti di credito nella sfida della digitalizzazione, offrendo gli strumenti e le soluzioni necessari per ottenere un valore aggiunto realmente significativo”.