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Economia
Terna sfonda la soglia dei 2 mld di ricavi. In arrivo cedola più ricca

Conti più o meno in linea con le aspettative degli analisti finanziari e una politica del dividendo progressiva dal 2016, con una crescita annua della cedola del 3% (a 22,5 centesimi di euro) nell'arco del nuovo piano industriale (al 2019). I numeri di Terna su bilancio 2015 e sulle nuove strategie del colosso della rete elettrica guidato da Matteo Del Fante piacciono al mercato che premia la controllata del Tesoro con un rialzo del titolo dell'1,54% a 4,74 euro a fine seduta.

Nei prossimi tre anni, come anche spiegato da Del Fante in una videointervista rilasciata ad Affaritaliani.it, Terna prevede di investire 3,3 miliardi di euro nello sviluppo della rete elettrica nazionale, di cui 2,6 nel business delle attività regolate. Monte investimenti che, secondo quanto ha comunicato la società al mercato, non peserà sulla tariffa elettrica e che riuscirà a sfruttare "i capitali privati" e l'apporto dei finanziamenti europei attivati dal Piano Juncker.

Il gruppo, che ha chiuso l'anno con ricavi in crescita a 2,07 miliardi (superata per la prima volta la soglia dei 2 miliardi, 1,996 nel 2014) e un Ebitda di circa 1,53 miliardi di euro in aumento rispetto ai 1,53 dell'anno precedente e con un indebitamento in crescita (a 8 miliardi; si ridurrà a partire dal 2018) per l'operazione rete Fs, prevede un aumento del valore delle attività regolate di oltre due miliardi di euro, da 12,3 miliardi a 14,7, con un tasso di crescita media annua del 4,6% a fronte dell3% previsto nel piano precedente.

Per quanto riguarda i target sul margine operativo lordo, Terna prevede di raggiungere un Ebidta di oltre 1,6 miliardi di euro nel 2019 ed un flusso di cassa di circa 2 miliardi di euro. Nell'arco del piano, come spiega anche Del Fante nel video, è previsto anche un ruolo importante per le attività non regolate da cui è atteso, a fine periodo, un Ebitda margin medio del 50% e un contributo al Mol consolidato di 200 milioni. Tra queste attività  Terna include i servizi nelle Tlc, la realizzazione e la manutenzione di impianti per conto terzi oltre che la manutenzione di impianti fotovoltaici.

Proseguono, inoltre, le attività per la realizzazione dell'Interconnector Italia-Francia, che verrà  finanziato con risorse di terzi, e la gestione dei processi autorizzativi per i progetti di interconnessione sulle altre frontiere. Il gruppo Terna sarà  inoltre impegnato nell'integrazione di Tes in Tamini, un percorso che darà  vita a una realtà  che Terna prevede possa generare un Ebitda cumulato di circa 40 milioni di euro nell'arco del piano.

Le nuove strategie disegnate da Del Fante prevedono anche un "impegno economico fino a circa 150-200 milioni di euro" per attività  regolate all'estero, che saranno selezionate attraverso processi di valutazione che garantiscano un "basso profilo di rischio e una valorizzazione del ruolo industriale di Terna", e che potranno essere sviluppate anche in partnership. Quanto ai costi, anche a seguito dell'acquisizione della rete di distribuzione delle Fs, Terna stima "efficienze ulteriori" per 10 milioni di euro l'anno per il costo del lavoro e fino a 5 milioni di euro l'anno per i costi esterni, che vanno ad aggiungersi alle precedenti stime di 30 milioni di risparmi l'anno a fine 2019.

Infine, la società ha deciso di adottare una nuova politica dei dividendi che vedrà, già a partire dal 2015, una crescita annua del 3%, per arrivare a 22,5 centesimi di euro per azione nel 2019, con un incremento allineato alla prevista evoluzione degli utili e dei principali parametri patrimoniali. Questa politica riflette comunque un payout complessivo che, nel triennio, si manterrà al di sotto del 75%.

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