Economia

Tim, settimana d’oro in Borsa: il titolo decolla con i rumor su Sparkle e la restituzione del canone dal governo

Negli ultimi giorni la quotazione ha raggiunto quota +8,47: i nuovi sviluppi societari soffiano sul listino

di redazione

Tim, una settimana d'oro per il titolo della compagnia di telecomunicazioni che ha visto un secco +8,47 in Borsa in attesa della vendita di Sparkle e della restituzione del canone da parte del governo

Arriva uno spiraglio di ottimismo per Telecom Italia che ha visto il titolo in rialzo, in una settimana, dell'8,47%. Nove sedute consecutive al rialzo.  Da sottolineare che venerdì scorso sono passate di mano 400 milioni di azioni, più del doppio della media giornaliera mensile con il titolo che  ha toccato il massimo da marzo. Il rally è partito da alcune considerazioni con gli analisti che indicano una potenziale di raccolta di introiti straordinari fino a 1,7 miliardi di euro.

La cifra comprende i circa 700 milioni che dovrebbero essere ricavati dalla vendita della società dei cavi sottomarini Sparkle e la potenziale risoluzione della controversia con il governo dopo che il tribunale ha ordinato allo stato di restituire 1 miliardo di euro a Tim. L'offerta finale per la cessione di Sparkle dovrebbe arrivare il 18 dicembre prossimo dato che gli acquirenti, ossia il Mef, ministero dell'Economia e delle Finanze e Retelit (controllata dal fondo iberico Asterion) hanno chiesto due giorni di proroga rispetto all'originaria deadline per l'offerta che sarebbe dovuta arrivare il 16. Lo slittamento sarebbe dovuto ad ulteriori approfondimenti fatti sul piano industriale di Sparkle, che è piuttosto complesso, da parte di Retelit. Al ricevimento dell'offerta definitiva Telecom avvierà il processo di valutazione per arrivare all'effettiva cessione. Sullo sfondo resta la auspicata fusione, da parte del governo, tra le due società infrastrutturali FiberCop e Open Fiber che porterebbe a Telecom altri 2 miliardi di euro oltre ai 18 già incassati per la vendita della rete al fondo Usa Kkr e al Mef.  Il prossimo anno per Tim si prospettano altre difficoltà legate anche alla fusione tra Fastweb e Vodafone che creerà un concorrente temibile sul fronte della telefonia fissa e nel settore legato ai servizi alle imprese. Nonostante il rally dell'ultima settimana il titolo è ancora in ribasso del 10% rispetto all'inizio dell'anno. 

Sul fronte dei provvedimenti normativi che potrebbero influenzare il settore delle tlc secondo Intermonte la mancata introduzione di un contributo per le grandi piattaforme web sull’uso delle reti di telecomunicazione  “elimina una potenziale misura a supporto degli operatori italiani, mantenendo invariata la pressione competitiva, con i costi di infrastruttura ancora completamente a carico degli operatori”.  L'emendamento era stato presentato dal senatore Maurizio Gasparri che poi però è stato spinto a ritirarlo.

Mentre, sempre secondo gli analisti, “la bocciatura dell’emendamento che mirava a escludere Starlink (l'operatore satellitare che fa capo a Elon Musk ndr)  dai piani per la banda ultralarga potrebbe aumentare la concorrenza nel segmento retail, ma anche accelerare la copertura in aree remote a beneficio dei piani Pnrr, incidendo sui modelli di business degli operatori tradizionali”.  E per per quanto concerne le offerte di tariffe a sconto rivolte solo ai clienti di determinati operatori (come Iliad e quelli virtuali tipo PosteMobile), il ruolo di supervisione dell'Agcom per evitare usi impropri dei database della portabilità dei numeri“ dovrebbe ridurre il rischio di pratiche aggressive di acquisizione clienti a beneficio soprattutto di Iliad, operatore più colpito da queste offerte asimmetriche. Questo potrebbe favorire una maggiore trasparenza nel mercato, ma non ci aspettiamo alcun raffreddamento della concorrenza nelle tariffe della telefonia mobile”.

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