Economia
Ue: "No ai voli intercontinentali". A rischio la fusione tra Ita e Lufthansa
L'accordo tra le due compagnie aeree rischia di andarsi a scontrare contro il muro dell'Antitrust Ue
Ita-Lufthansa, l'accordo a un passo dalla rottura. L'Antitrust Ue: "No ai voli intercontinentali"
La trattativa tra il Ministero dell’Economia e Lufthansa rischia di precipitare. Il più grande ostacolo, se non l’unico, rimane l’Antitrust Ue. Come scrive il Corriere, il Garante – guidato per l’operazione dalla commissaria Margrethe Vestager - è disposto a dare l’ok alla vendita da parte del Mef del 41% dell’erede di Alitalia all’operatore tedesco a patto che il vettore tricolore non entri mai nella joint venture transatlantica che il gruppo di Francoforte ha con United Airlines e Air Canada.
Una “linea rossa” per i soggetti coinvolti perché si tratta di un accordo commerciale che le società sottoscrivono per avere i maggiori benefici con i partner sparsi nel mondo e che porta centinaia di milioni di utili ogni anno. È quanto apprende il Corriere da tre fonti comunitarie a conoscenza delle discussioni. Mef, Ita e Lufthansa non commentano. No comment anche dalla Commissione europea.
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Il 22 maggio, anticipando la sua visita per evitare l'attenzione dei media, il CEO di Lufthansa, Carsten Spohr, si è incontrato per la terza volta in poche settimane a Bruxelles con la commissaria Vestager. È stato un incontro diretto in cui il dirigente ha fornito ulteriori dettagli sul pacchetto di misure presentato insieme al ministero dell'Economia per affrontare le preoccupazioni dell'Antitrust dell'UE riguardanti la potenziale distorsione della concorrenza a Milano Linate, su alcuni voli tra l'Italia e i principali hub di Lufthansa (Germania, Svizzera, Austria, Belgio) e sulle rotte tra l'Italia e gli Stati Uniti/Canada. Tuttavia, non è stato sufficiente per persuadere Vestager e il suo team per dare il via all’operazione.
Le proposte di rimedio sono state descritte ufficialmente dalla Commissione europea come "limitate" e i progressi sono stati definiti "lenti". Nel frattempo, dietro le quinte, si sta svolgendo uno scontro senza precedenti tra Roma/Francoforte e Bruxelles riguardo a un approccio che ha lasciato perplessi diversi esperti del settore delle concentrazioni.
Se risolvere la questione su Linate e i voli a corto raggio sembra più "agevole" al momento, secondo fonti comunitarie, l'Antitrust dell'UE rimane irremovibile riguardo alle rotte transatlantiche. Anzi, negli ultimi giorni ha inasprito ulteriormente la sua posizione.
Negli incontri più recenti con italiani e tedeschi, gli uffici della commissaria Vestager hanno chiesto che Lufthansa rinunci a integrare - in modo permanente - Ita nella joint venture transatlantica "A++", mantenendola quindi come un'entità separata in quel segmento di mercato anche dopo l'acquisizione del 100% della compagnia, attualmente in mano al Tesoro italiano. Questa richiesta è stata giudicata da due esperti stranieri consultati dal Corriere come "pregiudizievole, controproducente e al limite dell'offensivo", oltre a mancare di senso "sia dal punto di vista industriale che per quanto riguarda la tutela del consumatore".
Nella loro proposta, Lufthansa e il Ministero dell'Economia e delle Finanze si sono impegnati a mantenere separate le attività di Ita sul Nord Atlantico da quelle di Francoforte per due anni. Inoltre, si sono offerti di indirizzare parte dei passeggeri che viaggiano tra l'Italia e gli Stati Uniti/Canada verso gli hub dei loro rivali, come Air France, KLM, Iberia e British Airways, attraverso accordi commerciali. Tuttavia, queste proposte non sono state ritenute sufficienti dall'Antitrust dell'Unione Europea.
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Al momento, Lufthansa e il Tesoro si trovano a corto di nuove idee per superare l'ostacolo dei voli intercontinentali, secondo fonti comunitarie anonime. Gli esperti spiegano che il rilancio della compagnia italiana non potrà avvenire senza un forte partner negli Stati Uniti, come hanno tutte le compagnie aeree tradizionali di successo in Europa, che porti clienti americani e permetta le prosecuzioni oltreoceano anche negli aeroporti più piccoli, dove non arrivano direttamente.
Lufthansa e le altre compagnie del gruppo (Swiss, Austrian Airlines, Brussels Airlines) hanno una joint venture con United e Air Canada, mentre Air France e KLM collaborano con Delta Air Lines (e Virgin Atlantic), e British Airways e Iberia con American Airlines. Secondo i dati forniti al Corriere dalla piattaforma specializzata Cirium, nel 2024 otto posti su dieci sui voli tra Europa e Stati Uniti sono venduti dalle tre joint venture transatlantiche.
Questa quota è considerata troppo elevata dagli uffici della Direzione Generale della Concorrenza dell'Unione Europea. Per la prima volta, questi uffici stanno riesaminando accordi che avevano precedentemente autorizzato, iniziando con un vettore, Ita, che non fa nemmeno parte di queste alleanze.
"Una parte dell'Antitrust europeo desidera davvero trovare una soluzione con il Tesoro italiano e Lufthansa," spiegano le fonti comunitarie. "Ma vuole anche che ciò avvenga facendo pagare alle parti il maggiore costo possibile." In realtà, all'interno della stessa autorità ci sono divisioni: alcuni ritengono che le compagnie europee abbiano acquisito troppo potere di mercato, mentre altri sostengono che la vera sfida non sia all'interno dei confini UE, ma con i giganti dei cieli americani, turchi, mediorientali e asiatici, che stanno progressivamente sottraendo passeggeri e ricavi in Europa ai vettori del Vecchio Continente.
La situazione inizia a preoccupare anche i sindacati, in particolare quelli di Ita. Secondo le fonti comunitarie, la trattativa è ormai in una fase puramente politica, avendo affrontato tutti gli aspetti tecnici. C'è chi ritiene che, a questo punto, il dossier potrà sbloccarsi - con un esito positivo per Ita e Lufthansa - solo grazie a una telefonata tra la premier italiana Giorgia Meloni e la presidente (uscente e candidata) della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Ue, la commissaria Vestager: "Ita-Lufthansa? Discussioni ancora in corso"
"Stiamo ancora discutendo di come affrontare le preoccupazioni riguardo la concorrenza, come facciamo con ogni caso. Quando ci sono preoccupazioni di concorrenza e' perche' vi e' il rischio che i consumatori debbano pagare prezzi piu' alti o non avere la stessa scelta che vorrebbero. Le discussioni sono in corso e non abbiamo ancora raggiunto conclusioni". Lo ha dichiarato la vice presidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sul caso Ita-Lufthansa.