Economia
UniCredit, con Orcel colpaccio su Intesa: super-banco del Nord con Bpm e Mps
Il mercato scommette. Rumors
A Piazza Affari seduta di rialzi superiori all'1% per le banche italiane, che restano alla finestra in attesa che si dipani la matassa della crisi di Governo, l'attenzione è rivolta a Unicredit, che chiude a +1,47% (7,668 euro per azione). Da segnalare che ieri Il Messaggero ha ipotizzato che l'arrivo del nuovo Ceo Andrea Orcel possa rimescolare le carte del risiko bancario, con la "tentazione di una combinazione a tre con Banco Bpm e Mps, scatenando un terremoto che metterebbe in discussione la leadership di Intesa Sanpaolo".
Secondo Equita, "un'eventuale operazione di M&A tra Unicredit, Bpm e Mps porterebbe alla creazione del principale operatore domestico in termini di filali (23% rispetto al 20% di Intesa Sanpaolo-Ubi), con una market share in Nord Italia del 25% (contro il 19% di Intesa Sanpaolo-Ubi)", anche se "sarebbe poi da verificare l'emergere di eventuali vincoli antitrust".
Gli analisti ritengono che "la precondizione per UniCredit rimanga la neutralità sul capitale, la sterilizzazione dei rischi legali di Mps, oltre a un miglioramento dell'asset quality dell'entità combinata, realizzabile con la cessione di Npl ad Amco".
Detto questo, scrivono ancora gli analisti, "un'operazione del genere sarebbe caratterizzata tuttavia da un execution risk molto alto. Tuttavia, se si dovesse perseguire l'operazione ipotizzata da Il Messaggero, riteniamo diventi probabile una M&A tra Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio, la cui trasformazione in Spa dovrebbe finalizzarsi entro fine anno". A Piazza Affari Banco Bpm sale dello 0,8% e Mps dell'1,4%.