Economia
UniCredit esce dalla lista delle banche sistemiche: ed è una buona notizia
L'uscita dalla lista G-Sib comporta una riduzione degli oneri di conformità, poiché le banche in tale elenco sono soggette a obblighi di vigilanza più rigorosi
UniCredit non è più una banca sistemica: ecco perché
Il Financial Stability Board (FSB) ha recentemente annunciato la sorprendente uscita di UniCredit dalla lista delle banche rilevanti a livello sistemico globale. Al suo posto, fa il suo ingresso la Bank of Communications, la quinta banca cinese in graduatoria. Questa decisione del FSB, comunicata di recente, offre uno sguardo interessante sulle dinamiche di potere che stanno cambiando negli equilibri finanziari tra il Vecchio Continente e la Cina. L'elenco, noto come G-Sib, comprende le 29 principali istituzioni finanziarie globali considerate "troppo grandi per fallire". Queste banche, a causa delle loro dimensioni e dei rischi potenziali che un eventuale fallimento potrebbe scatenare, sono soggette a requisiti patrimoniali addizionali da parte del FSB. Con l'uscita di UniCredit e l'ingresso della Bank of Communications, ora ben cinque delle principali istituzioni finanziarie globali sono di origine cinese.
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L'uscita di UniCredit, l'unico rappresentante italiano nella lista, è il risultato naturale di anni di sforzi volti a semplificare e ridurre gli attivi ponderati per il rischio, guidati dal CEO Andrea Orcel. La "sistematicità" di una banca dipende da vari fattori, tra cui dimensione, interconnessione, operazioni internazionali in diverse giurisdizioni e complessità. Orcel ha mirato a un modello di business con un rischio più contenuto, riducendo così l'assorbimento di capitale e liberando risorse da distribuire agli azionisti. Va sottolineato che l'uscita di UniCredit dalla lista G-Sib non ha impatti sui suoi indicatori patrimoniali o sui rating della banca. Banca d'Italia, nei giorni scorsi, ha confermato UniCredit come istituzione a rilevanza sistemica nazionale insieme ad altre banche italiane. Inoltre, è stato assegnato un buffer di capitale aggiuntivo pari all'1,5% delle esposizioni ponderate per il rischio. Questo valore è in linea con quanto verosimilmente assegnato dal FSB quest'anno, considerando il cambiamento recente nella metodologia.
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L'approccio di UniCredit a un modello di business meno rischioso, combinato con l'ascesa delle banche cinesi, ha portato a questo cambio di scenario. L'uscita dalla lista G-Sib comporta una riduzione degli oneri di conformità, poiché le banche in tale elenco sono soggette a obblighi di vigilanza più rigorosi in termini di controlli e gestione del rischio. La Bank of Communications si unisce così alle altre banche cinesi, confermando il peso significativo che la Cina ha acquisito nel sistema finanziario globale. Nel contesto globale, la presenza di istituti finanziari cinesi, insieme a quelli statunitensi ed europei, riflette la nuova mappa di potere finanziario che si sta delineando nel panorama internazionale.